Count down in attesa della primavera: quanti di voi lo hanno già fatto partire da lungo tempo, aspettando con ansia temperature più miti, un sole più caldo, giornate più lunghe?
C’è però chi si prepara a fare i conti con uno degli effetti collaterali della primavera: la diffusione nell’aria dei pollini e quindi l’inizio della battaglia contro le allergie stagionali. Quali armi utilizziamo per curare le varie affezioni dell’apparato respiratorio che hanno origine da reazioni allergiche? Si tratta di soluzioni valide oppure esistono rimedi più efficaci?
A fare chiarezza su questo punto intervengono gli esperti dell’American College of Allergy, Asthma and Immunology (ACAAI) che hanno redatto una serie di linee guida per orientare verso i metodi più efficaci di cura delle allergie. Partiamo dalla diagnosi delle allergie. Il test più indicato da eseguire è quello cutaneo, con il quale l’allergene è iniettato per via sottocutanea e l’eventuale reazione allergica allo stesso viene evidenziata attraverso il rossore ed il rigonfiamento della pelle.
E per quanto riguarda i metodi di cura? Molto diffuso è l’impiego degli antistaminici: gli allergologi dell’ACAAI ritengono che l’utilizzo dei farmaci da banco possa avere un’efficacia limitata al controllo di alcuni sintomi allergici, senza invece riuscire a liberare completamente il naso.
Quale allora la soluzione migliore? Rivolgersi al medico, che potrà prescrivere antinfiammatori più specifici ed efficaci rispetto a quelli in vendita al banco. Non solo: un allergologo può intervenire direttamente su quella che riconosce come la causa della reazione allergica, senza limitarsi a curare i sintomi. Altro farmaco molto utilizzato: lo spray nasale. Gli esperti ne consigliano l’uso per un periodo limitato, tre giorni al massimo, altrimenti subentra la necessità di utilizzare lo spray in dosi sempre più elevate per ottenere i risultati desiderati. Nei casi più seri potrebbe essere opportuna la prescrizione di spray a base di steroidi.
Si parla sempre più frequentemente di immunoterapia: gli esperti la considerano in taluni casi l’unica soluzione realmente efficace per debellare completamente l’allergia. Questo trattamento, consistente nella somministrazione al soggetto allergico di dosi crescenti di allergene, fino a raggiungere una dose tale da ridurre i sintomi dovuti all’allergene causale, consentirebbe anche di ridurre i costi sanitari legati alla cura delle allergie. È importante ribadire con forza che l’immunoterapia deve essere praticata soltanto da personale esperto ed all’interno di un laboratorio opportunamente attrezzato anche a far fronte alle eventuali reazioni che la somministrazione dell’allergene può provocare.
Si discute sull’efficacia dell’immunoterapia nel ridurre la sindrome orale allergica. Questa si manifesta sotto forma di prurito, gonfiore della lingua o delle labbra, dopo ingestione di alcuni frutti o verdure fresche, come kiwi, ananas, melone, albicocca, pesca, pomodoro, a seguito della somiglianza esistente tra le proteine di alcuni pollini e di alcuni frutti.
In merito alla cura delle allergie alimentari con il ricorso all’immunoterapia, non esiste ancora un numero sufficiente di studi clinici che consentano di verificarne l’effettiva validità.
Francesca Di Giorgio