L’Alzheimer, per ora, è una malattia che non ha ancora cura, esistono solo terapie che contribuiscono a rallentare la progressione della malattia e il cui bersaglio sono i sintomi. Ma la ricerca scientifica sta facendo passi da giganti anche per questo tipo di disturbo e i risultati sono molto incoraggianti.
Il Massachusetts Institute of technology (Mit) ha creato un cocktail di nutrienti e antiossidanti che promette di ridurre la progressiva perdita della memoria. L’aspetto e il gusto sono totalmente piacevoli, infatti questa bevanda si presenta come un frullato alla fragola dal nome “Souvenaid“. Ma l’eccezionalità di questa bevanda sta nelle sostanze che contiene: l’uridina, la colina e l’acido grasso omega 3 Dha, tutte e tre contenute nel latte materno e precursori delle molecole che costituiscono le membrane delle cellule nervose e che formano le connessioni cerebrali (sinapsi) necessarie alla memoria e alle altre funzioni cognitive. Questo cocktail è stato ideato da Richard Wurtman, esperto di Scienze cognitive del Mit, il cui è obiettivo è colpire l’Alzheimer alle radici, evitando la perdita delle sinapsi.
I primi test condotti tra Stati Uniti e Europa sono stato condotti su 255 pazienti allo stadio iniziale della malattia che hanno dovuto bere “Souvenaid” a colazione per tre mesi. Dopo questo periodo gli scienziati hanno riscontrato dei miglioramenti notevoli nei test della memoria dei partecipanti che hanno utilizzato il frullato salutare. Nello specifico, il 40% di chi ha bevuto la bevanda di Wurtman ha mostrato miglioramenti, contro il 24% di chi aveva bevuto una bibita con lo stesso gusto, ma senza il mix di supplementi nutrizionali. Quindi ciò dimostra che il cocktail riesce a stimolare lo sviluppo delle connessioni cerebrali necessarie alla memoria (sinapsi), che risultano fortemente compromesse già nelle fasi iniziali della malattia. «Se è possibile aumentare il numero delle sinapsi, diventa possibile evitare la perdita delle abilità cognitive» osserva Wurtman.
Chiaramente, prima di esultare, si attendono i risultati di nuovi test su questo prodotto che dovrebbero arrivare fra il 2011 e il 2013. In caso positivo, il prodotto sarà commercializzato dalla Danone che sta finanziando la ricerca e che programma di venderlo nelle farmacie previa autorizzazione medica.
Lazzaro Lanegllotti