Al via la fase di sperimentazione del primo vaccino contro il morbo di Alzheimer, dal quale sono colpiti ben 26 milioni di persone nel mondo e 500 mila in Italia.
ll vaccino, che non previene la malattia ma è in grado di rallentarne la progressione, porta il nome di AD02 ed è stato messo a punto con la collaborazione del laboratorio britannico GlaxoSmithKline.
Le sperimentazioni partiranno tra pochi giorni in 6 centri italiani e coinvolgeranno 30 pazienti che sono ancora in una fase lieve-moderata della malattia.
“Il vaccino sarà sia preventivo che terapeutico – dice Elio Scarpini, neurologo dell’Università di Milano – e già su modello animale, topi e scimmie per la precisione, ha dimostrato di ridurre in maniera significativa le placche senili che si formano nel cervello e che sono la base della malattia di Alzheimer”.
Il vaccino creerebbe degli anticorpi in grado di levare le placche di sostanza beta-amiloide proprie della patologia. Il nuovo prodotto dovrà essere somministrato in fase precoce, perché i danni alla memoria che seguono potrebbero essere irreversibili.
Per questo motivo, afferma Scarpini “c’è la necessità di sviluppare marcatori biologici in grado di segnalare la malattia al primissimo stadio per consentirci poi di intervenire con il vaccino e di ottenere i migliori risultati possibili”.
Sono diversi i Paesi europei che hanno preso parte al progetto: Austria, Germania, Francia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Croazia.
Germana Carillo