Tra l’Alzheimer e la carenza di Vitamina D vi potrebbe essere un legame da non sottovalutare. Secondo due nuovi studi scientifici, le donne di mezza età che non presentano livelli di Vitamina D sufficienti nell’organismo sono esposte ad un rischio maggiore di incorrere nel declino delle facoltà mentali e nell’Alzheimer.
Il primo studio ha posto in luce come le donne che hanno sviluppato l’Alzheimer presentino livelli minori di vitamina D rispetto a coloro che non hanno contratto la malattia. Il Dottor Cedric Annweiler ha preso in considerazione i dati relativi a 500 donne che hanno partecipato al “Toulouse Cohort of the Epidemiology of Osteoporosis Study”.
Da essi è emerso come le donne affette da Alzheimer contassero su di un’assunzione di Vitamina D pari a 50,3 microgrammi alla settimana, mentre per coloro che non avevano sviluppato alcuna malattia tale dato saliva a 59 microgrammi alla settimana. Le donne che avevano sviluppato forme di demenza diverse dall’ Alzheimer contavano su un apporto di 63,6 microgrammi di Vitamina D alla settimana.
Lo studio mostra come tra l’assunzione di Vitamina D e l’Alzheimer vi possa essere un legame di cui tenere conto nell’individuazione di una cura per una malattia che nella sola Inghilterra vede la presenza di 400 mila casi. Secondo gli esperti, gli studi più recenti suggeriscono che assumere un integratore di Vitamina D potrebbe ridurre il rischio di ammalarsi di Alzheimer.
Allo studio di cui sopra si aggiunge un’ulteriore ricerca condotta da parte di Yelena Slinin del VA Medical Centre, negli Stati Uniti, attraverso cui è stato individuato come le donne che assumevano Vitamina D in quantità minore, presentassero un maggior rischio di andare incontro a declino cognitivo.
L’esperta ha analizzato i livelli di Vitamina D di 6,257 donne anziane, che sono state inoltre sottoposte a test di abilità mentale. Bassi livelli di Vitamina D nel sangue (meno di 20 nanogrammi per millilitro di sangue) sono stati associati a una maggiore incidenza di declino mentale. Secondo gli esperti, gli studi dimostrano l’importanza di assumere Vitamina D ad un livello corretto sia attraverso l’esposizione al sole, che grazie all’alimentazione e agli integratori, se dovessero risultare necessari.
Marta Albè