Gli antibiotici sono dei farmaci molto potenti che hanno costituito per l’umanità, una salvezza da molte malattie. Essi combattono la riproduzione e impediscono la sopravvivenza dei batteri, principali cause di infezioni leggere, come l’otite o la faringite o molto pesanti come la polmonite.
Se abbiamo figli piccoli, è molto facile che conosciamo da vicino cosa siano le malattie infettive. Ma quello che non sappiamo è quando effettivamente usare l’antibiotico.
Intanto è bene chiarire alcuni concetti legati all’antibiotico. Quando il nostro piccolo è raffreddato o ha un’otite, bisognerebbe che il pediatra diagnosticasse se si tratta di un’infezione batterica o virale. Cosa non facile, perché i sintomi, spesso, sono uguali tra loro; ma è la cura a essere completamente diversa. Infatti, il batterio è un organismo autonomo che in quanto tale, può essere ‘abbattuto’ dall’antibiotico, mentre il virus, per sopravvivere, fa da parassita alle cellule, cioè ci entra dentro e ne trae alimento e riproduzione. Nel caso del virus, un antibiotico non darà nessun effetto, anche se molto potente.
Tra le malattie più comuni dei bambini, ci sono le infezioni delle prime vie aeree. In genere sono forme virali o parainfluenzali che vanno curate con lavaggi nasali (aerosol) e non presentano febbre. In altri, casi, specie se sono infezioni batteriche, tendono a peggiorare e a portare la febbre. In quest’ultimo caso, se per 48-72 ore, il problema non si risolve, allora il pediatra prescrive l’antibiotico che nel giro di 4-5 giorni dovrebbe portare alla guarigione.
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In effetti, si sbaglia molto con gli antibiotici, fin dalla loro prescrizione. Molti pediatri prescrivono il farmaco anche dopo una sola giornata di febbre, mentre invece, bisognerebbe aspettare almeno tre giorni: se al quarto, la febbre persiste, allora si somministra l’antibiotico. Si sbaglia anche nella somministrazione: anche se la febbre scompare più o meno subito, è importante dare l’antibiotico fino alla fine. Se la cura dura 6 giorni, bisogna somministrarlo fino al sesto.
Inoltre, gli antibiotici, specie sui più piccoli, hanno un effetto abbastanza pesante. Può essere utile accompagnare la terapia antibiotica con fermenti lattici e vitamine. In effetti, oggi l’uso degli antibiotici sui più piccoli è smodato. Ciò costa molto al Servizio Sanitario Nazionale ma soprattutto è poco opportuno a livello epidemiologico. È dimostrato, infatti, che alcuni ceppi batterici sono diventati, nel tempo, resistenti ad alcuni farmaci antibiotici e quindi più difficili da sconfiggere.
Sara Tagliente