È fuorviante la notizia comparsa su numerosi siti e organi di informazione che riguarda un supposto effetto benefico dell’uso di bevande alcoliche nell’artrite reumatoide.
A precisarlo è stato Carlomaurizio Montecucco, direttore della divisione di Reumatologia dell’Università di Pavia e presidente della Sir, la Società italiana di reumatologia, in un editoriale pubblicato qualche giorno fa sulla stampa nazionale. La smentita, che ha trovato il pieno appoggio del gruppo di Facebook “I curati a metà (malati di artrite reumatoide)“, che vanta oltre 12.340 iscritti, riguarda la lettura dei risultati di uno studio condotto in Inghilterra, presentato al congresso europeo di reumatologia e pubblicato lo scorso 28 luglio sulla rivista scientifica britannica Rheumatology.
Da questo studio, spiega l’esperto, emergerebbe che un moderato consumo di bevande alcoliche, peraltro non specificate, possa associarsi a un minore rischio di sviluppare l’artrite reumatoide. Nulla però è certo in quanto si tratta di un tipo di indagine che, secondo Montecucco, presenta sempre difficoltà nella interpretazione dei risultati.
Non solo. La ricerca inglese non è stata certo la prima a mettere in correlazione il consumo di alcol e lo sviluppo di artrite reumatoide. La lettura che ne dà l’esperto è in ogni caso analoga: i risultati sono sempre incerti così come è dubbio e difficilmente dimostrabile il peso che altri fattori (sia ambientali che legati agli stili di vita, come l’uso della pillola anticoncezionale o il consumo di olio di oliva) hanno sull’insorgenza della malattia. Al momento, precisa il professore, l’unico fattore esterno collegato con certezza all’artrite reumatoide è il fumo di sigaretta che aumenta il rischio di sviluppare la malattia, e anche la gravità della malattia stessa, nelle persone che hanno una particolare predisposizione genetica.
Quanto all’alcool non esiste alcun dato che ne dimostri anche lontanamente un effetto terapeutico in chi è malato di artrite reumatoide. Non solo. L’alcol, precisa Montecucco, crea problemi di tossicità con molti farmaci impiegati quotidianamente nel trattamento dell’artrite stessa: aumenta la tossicità del cortisone, degli anti-infiammatori e di altri farmaci antireumatici. La conclusione è dunque una: i pazienti in cura per artrite reumatoide non devono assumere bevande alcoliche, ha concluso il medico.
Rosamaria Freda