Cosa può influire sulla comparsa dell’artrite? A quanto pare, secondo alcuni recenti studi, anche il fumo.
Dopo l’attività fisica e il the, che in passato sono stati segnalati come potenziali fattori di rischio per questo genere di patologie, soprattutto per le donne, pare che la sigaretta abbia un simile effetto.
A rivelarlo è stato uno studio condotto dal Karolinska Institutet, diretto dal dottor Henrik Källberg e pubblicato su Annals of the Rheumatic Diseases.
La ricerca ha esaminato un campione di 2100 persone, di cui 1.200 affette da artrite e 900 sane. A seguito di alcuni esami, è stato rilevato come i fumatori accaniti, cioè quelli che avevano fumato almeno un pacchetto al giorno per 20 anni mostravano un probabilità 2,5 volte maggiore di avere anticorpi “acsa”, indici primari dell’artite reumatoide.
Tradotto in cifre, il 35% dei casi di malattia sarebbero direttamente legati al fumo. Inoltre, si arriva anche al 50% se si considera solo la varietà degli “Acsa-positivi“.
Ma questo non è l’unico studio ad aver rivelato l’effetto del fumo nei confronti dell’artrite. Altri due studi realizzati in Svezia dalla Lund University hanno mostrato un fattore predittivo negativo riguardante il fumo, dimostrando che esso incrementa la possibilità di contrarre l’artrite. Inoltre, chi fuma mostra anche una scarsa risposta ai farmaci anti-TNF utilizzati per ridurre l’infiammazione presente nelle articolazioni dei pazienti con artrite reumatoide.
Ma per i fumatori incalliti c’è ancora tempo: Secondo il dottor Källberg “smettere di fumare potrebbe essere un modo per ridurre i fattori di rischio che scatenano la patologia“.
Francesca Mancuso