Chi è in sovrappeso ha il 20% di possibilità in più di sviluppare il cancro. Lo ha sottolineato Pier Franco Conte, direttore Oncologia medica al policlinico di Modena, a Chicago per il 47° Meeting Annuale ASCO (American Society of Clinical Oncology) in corso a Chicago.
Netta, dunque, la posizione degli oncologi. Il legame tra massa grassa e tumori esiste e, tra l’altro, il rischio di recidiva di cancro al seno è maggiore per donne sovrappeso o obese. Spiega Conte:
“Il grasso raccoglie tossine cancerogene, è una ‘discarica’ naturale dove si accumulano i veleni che possono portare al cancro. Inoltre è una fonte di estrogeni, altra potenziale causa di tumore. Infine, oggi sappiamo che gli zuccheri in eccesso, presenti nelle persone sovrappeso, attivano la proteina M-Tor, che facilita la nascita di masse tumorali. I carcinomi più direttamente correlati al grasso sono quelli alla prostata, al seno, all’endometrio, e naturalmente tutti quelli gastrointestinali”.
CANCRO E FUMO
Sigarette e tumore al seno, un connubio ormai indissolubile. A darne conferma uno studio dell’Università di Pittsbourgh presentato al Congresso dell’Asco.
La ricerca, coordinata dalla Dottoressa Stephanie Land, è stata condotta su 13.388 donne sane ma con casi di cancro alla mammella in famiglia. Dai risultati si è rilevato che, per le donne che sono già a rischio di tumore al seno, il fumo di sigaretta si rileva pericolosissimo e che smettere di fumare rappresenta uno degli strumenti più efficaci per ridurre il rischio di sviluppare vari tipi di carcinoma.
Lo studio, infatti, ha dimostrato come il rischio di cancro al seno aumenti con l’aumentare degli anni di fumo:
“rispetto a donne che non hanno mai fumato – ha spiegato Stephanie Land – il rischio di carcinoma mammario è più alto del 60% nelle donne che hanno fumato almeno 35 anni ed è maggiore del 34% in quelle che hanno fumato per un periodo che va dai 15 ai 35 anni”.
Per chi, invece, ha fumato per meno di 15 anni, lo studio non ha rilevato un rischio accresciuto di sviluppare questa neoplasia.
Ma c’è di più. I dati raccolti dimostrano anche come fumare per lunghi periodi di tempo possa determinare nelle donne la possibilità di sviluppare il cancro al colon con un rischio quattro volte più alto rispetto alle non fumatrici. Per non parlare poi del pericolo di tumore al polmone, di 30 volte più alto.
LA NUOVA MOLECOLA
Lo studio – che torna a porre l’attenzione sui danni da tabagismo – è stato presentato in sincrono con quello del Massachusetts General Hospital di Boston il quale ha individuato una nuova molecola (Exemestane) che, se assunta in via preventiva, ridurrebbe del 65% il rischio di sviluppare il cancro al seno nelle donne in menopausa. Uno studio davvero all’avanguardia perché si tratta della prima ricerca in cui una molecola appartenente alla classe degli inibitori della Aromatasi è utilizzata come farmaco preventivo del carcinoma mammario in donne sane.
La ricerca è stata effettuata su un campione di 4.560 donne di Stati Uniti, Canada, Spagna e Francia, considerate per vari fattori ad alto rischio di sviluppare un tumore alla mammella.
“L’impatto potenziale sulla salute pubblica dei risultati di questo studio – ha commentato Paul Goss, autore della ricerca – è molto importante”.
Nel mondo si diagnosticano, infatti, 1,3 milioni di nuovi casi di tumore al seno ogni anno e circa 500 mila donne l’anno muoiono per questa patologia.