Ingurgitare grassi in forma trans, ossia grassi vegetali idrogenati (quelli, per intenderci, dei cibi fritti – le patatine fritte dei fast food hanno un 45% di grassi trans sui grassi totali – dei dolci di pasticceria o delle creme grasse da spalmare, compresa la margarina), aumenta il rischio di ictus, negli uomini come nelle donne.
Ebbene, secondo uno studio della University of North Carolina pubblicato oggi online sulla rivista Annals of Neurology, questo pericolo si abbassa nelle donne che assumono regolarmente aspirina.
I ricercatori hanno monitorato 87.025 donne sane in post-menopausa tra i 50 e i 79 anni e, oltre ad aver hanno dimostrato che le donne che mangiano spesso cibi contenenti grassi trans hanno il 39% in più di probabilità di avere un attacco ischemico, hanno rilevato che questo rischio era più marcato tra le partecipanti che non utilizzavano aspirina, col il 66% in più di possibilità di un ictus.
In pratica, secondo gli studiosi, l’uso regolare di aspirina contrasterebbe l’effetto negativo dell’assunzione di grassi trans sul rischio di ictus, grazie al suo potere antinfiammatorio e alla sua funzione anti-aggregazione piastrinica.
Ma ora la domanda sorge spontanea: invece di prendere “regolarmente” l’aspirina, che è pur sempre un medicinale, perché non “convertirsi” a un’alimentazione sana ed equilibrata?