È stato eseguito il 30 settembre scorso, presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma il primo trapianto di cuore artificiale permanente in età pediatrica con un dispositivo intratoracico. Fino ad ora, infatti, era stato possibile impiantare solo cuori temporanei, in attesa di trovare un donatore.
Il paziente, un ragazzino di 15 anni, era affetto da una malattia sistemica muscolare che ne impediva l’iscrizione nella lista di attesa per il trapianto, condannandolo. I medici hanno così tentato l’unica alternativa possibile: impiantare nel ventricolo sinistro del ragazzo un cuore artificiale, con una lunghezza di circa 4 centimetri, collegato all’aorta discendente. L’alimentazione elettrica invece è stata generata da un piccolo dispositivo che si trova dietro l’orecchio collegato ad una batteria, che il ragazzo porta alla cintura.
Sono state necessarie 10 ore di intervento. La prognosi rimane comunque riservata vista la particolarità dell’intervento. Intanto il ragazzo si è svegliato ed ha rassicurato la mamma.
Il tipo di apparecchio utilizzato fa ben sperare, poiché essendo completamente inserito nel torace dovrebbe ridurre il rischio di infezioni, che ancora oggi sono la prima causa di fallimento dei trapianti di cuore.
Questo il commento dei medici del Bambino Gesù: “Fino ad oggi questo intervento era stato realizzato solo in pazienti adulti. La peculiarità della soluzione tecnologica e chirurgica adottata sta nella ridotta invasività dell’apparecchio e delle modalità di alimentazione che ne abbattono sostanzialmente i rischi infettivi che rappresentano la prima causa dei fallimenti di soluzioni alternative finora sperimentate nel mondo“.
Francesca Mancuso