35 il numero delle vittime del batterio killer, anche se il “numero delle infezioni è in continuo calo“, come afferma il ministro della Salute tedesco Daniel Bahr.
È questo dunque il quadro delineato dall’Istituto Robert Koch, l’istituto federale di vigilanza sanitaria, che conta tra le vittime solo una svedese, le altre sono tutte tedesche, e 16 i Paesi in cui si è diffuso il contagio (Germania, Danimarca, Svezia, Austria, Canada, Francia, Repubblica Ceca, Grecia, Paesi Bassi, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Spagna, Svizzera, Regno unito, Usa).
Gunther Dettweiler, portavoce dell’Istituto Robert Koch, sottolinea che delle 35 vittime tedesche 22 sono decedute per una sindrome emolitica e uremica (Shu), la complicazione renale più grave della malattia, mentre le altre 12 per ragioni collegate all’infezione da Escherichia coli.