Una donna su quattro lascia il marito dopo aver superato il cancro al seno. È emerso durante la conferenza stampa svoltasi in Senato ieri per presentare il libro “Ho vinto io” dell’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica).
Secondo le cifre illustrate durante l’incontro, su 400 mila donne guarite dal tumore, il 25% ha preferito lasciare il proprio compagno e ricominciare una nuova vita. Ma non solo. 500, ossia il 5%, hanno avuto figli dopo il tumore, il 40% ha ricominciato a lavorare a due mesi dalla diagnosi, il 74% è tornato al lavoro dopo due anni ma il 35% si sente discriminato.
Dati chiari, che emergono dal libro, una raccolta di testimonianze di donne che ce l’hanno fatto, e che sono la prova concreta del fatto che dal tumore al seno si può guarire. La vendita di “Ho vinto io” servirà a finanziare la ricerca scientifica contro questa forma di neoplasia, che miete solo nei paesi dell’Ue 90 mila vittime all’anno. Tra i punti salienti del libro vi è l’importanza della garanzia di pari diritti per chi riesce a guarire, sia in ambito familiare che nel lavoro.
Come ha spiegato il presidente della Fondazione Aiom, Francesco Boccardo, “è necessario che l’intero sistema assistenziale e sociale venga ripensato per offrire a queste centinaia di migliaia di persone i migliori strumenti per un più rapido e completo ritorno alla vita di tutti i giorni“.
All’incontro era presente anche Elisabetta Iannelli, ex-paziente ma oggi vice-presidente dell’associazione italiana malati di cancro (AIMaC), che ha detto: “La sfida oggi è dimostrare, anche attraverso vicende reali, che il cancro si può superare. Non vogliamo essere trattati tutta la vita come malati, non ha più alcun senso nemmeno dal punto di vista scientifico“.
Ricominciare dopo questa brutta malattia si può, magari ricominciando dall’affetto delle persone care e guardando al futuro.
Francesca Mancuso