Il miglior amico dell’uomo? È certamente il suo animale domestico. Ora possiamo dirlo forte più che mai, visto che i nostri amici pelosi sono in grado, oltre che di donarci affetto incondizionatamente, anche di fiutare le nostre malattie.
A partire da diverse patologie metaboliche, come diabete, morbo di Addison e narcolessia, fino ai tumori, aiutano concretamente il paziente e affiancano il medico nella diagnosi.
Un esempio? Hamish, un cane di razza cocker che avrebbe salvato la vita per ben 4 volte a Carol Miller, una signora scozzese afflitta da diabete in una delle forme più gravi, perché in grado di avvertire il particolare odore salato che la donna emette quando gli zuccheri cominciano a calare e si avvicina una crisi.
“Se il livello degli zuccheri inizia a scendere inizio a sudare ed emano un odore salato. Se invece il livello è troppo alto emano un odore dolce. Noi non possiamo sentire la differenza, ma Hamish può ed è sempre all’erta quando ho bisogno di lui. I diabetici soffrono di cali ipoglicemici i cui effetti sono simili a quelli di una brutta sbronza. Quando sono sveglia sento che sta arrivando un attacco e quindi posso intervenire con un’iniezione, ma quando dormo come si fa? I dottori non sanno come ho sviluppato questa malattia”,
ha spiegato la stessa Carol al Daily Mail.
Poi c’è il dolcissimo gatto Fidge, che ha capito prima dei medici che le condizioni di salute della sua padrona Wendy Humphreys non erano ottime. Il gatto, per settimane, continuava a saltarle sul petto e ha smesso solo quando Wendy ha deciso di farsi visitare, scoprendo di avere un tumore maligno al seno che, se non fosse stato scoperto, avrebbe potuto ucciderla. Ora sta svolgendo la chemioterapia e non finirà mai di ringraziare Fidge per averle salvato la vita.
Una caratteristica dei quattro zampe, questa, prospettata non solo da questi casi, ma anche da diversi studi scientifici in tutto il mondo. E che ora, grazie al progetto di Medical Detection Dogs Italia Onlus (Mddi Onlus), associazione senza fini di lucro che sostiene la ricerca scientifica medica sull’impiego dell’olfatto del cane per il rilevamento di malattie, è diventata certezza.
È possibile, infatti, usare la capacità olfattiva dei cani per individuare e identificare odori talmente impercettibili che neppure le apparecchiature scientifiche più sensibili riescono a misurare. E diagnosticare, così, in maniera rapida e non invasiva, pesino il cancro.
“L’associazione non vuole sostituirsi alle metodiche tradizionali nell’individuare le patologie, ma offre uno strumento ulteriore di screening non invasivo”, hanno tenuto a sottolineare gli esperti fautori del progetto, nato dall’incontro e la collaborazione di studiosi italiani con gli esperti inglesi, da tempo impegnati nelle ricerche sull’ “uso diagnostico” dell’olfatto di questi animali. “Le ricerche scientifiche portate avanti in tutto il mondo hanno confermato che i cani sono in grado di individuare tumori e altre malattie metaboliche grazie alla loro sensibilità olfattiva con una attendibilità pari al 98%”,
ha spiegato Aldo La Spina, rieducatore cinofilo, istruttore di cani d’assistenza e vicepresidente dell’associazione Mddi.
Sarà un sesto senso, un legame speciale, un dono della natura, ma cani e gatti possono rilevare le condizioni di salute dei loro padroni e la loro straordinaria e stupefacente capacità ha già salvato molte vite.