Se il tuo partner ha spesso mal di testa, non saltare subito a conclusioni affrettate. Potrebbe semplicemente essere uno degli oltre 8 milioni di italiani che soffrono di cefalea. Piuttosto che dubitare, è meglio cercare insieme le possibili cause scatenanti di questo disturbo così diffuso quanto sottovalutato.
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Cefalea: una questione di genetica
Negli ultimi anni, numerosi studi hanno evidenziato il ruolo della predisposizione genetica nell’insorgenza dell’emicrania. Uno dei geni chiamati in causa è il TRESK, responsabile della regolazione di alcune attività neuronali. Quando questo gene non funziona correttamente, può innescare attacchi dolorosi, anche intensi, a livello cerebrale.
Secondo i ricercatori dell’Università di Oxford e del Wellcome Trust Sanger Institute, esiste una correlazione diretta tra alterazioni genetiche e forme ricorrenti di mal di testa. Il professor Lorenzo Pinessi, neurologo italiano e direttore del Centro Cefalee delle Molinette di Torino, conferma:
“C’è quasi sempre una predisposizione genetica, anche se non sempre emerge con chiarezza a una prima visita. È necessaria un’anamnesi approfondita per valutare la familiarità e la storia clinica del paziente”.
Oltre i geni: le cause ambientali e comportamentali
Sebbene la genetica abbia un ruolo importante, non è l’unico fattore in gioco. Come riportato dalla Società Italiana per lo Studio delle Cefalee, esistono anche elementi legati allo stile di vita che possono influenzare la comparsa del mal di testa. Tra questi:
- Alimentazione scorretta: alcuni cibi (formaggi stagionati, insaccati, cioccolato, vino rosso) sono noti per essere potenziali trigger.
- Allergie e sensibilità: alcune sostanze presenti in alimenti o cosmetici possono generare reazioni infiammatorie che coinvolgono anche l’area cranica.
- Odori intensi: profumi, detersivi e fumo sono tra i più segnalati come cause di attacchi improvvisi.
- Attività fisica intensa o intimità vissuta con stress: in alcuni soggetti, l’eccitazione emotiva o fisica può essere associata a un aumento del dolore, soprattutto nei maschi, come confermato da alcuni studi clinici.
Un disturbo invalidante da non sottovalutare
Il mal di testa, soprattutto nella sua forma cronica, ha un impatto significativo sulla qualità della vita. Si calcola che, solo in Italia, vengano perse oltre 25 milioni di giornate lavorative ogni anno a causa della cefalea. Inoltre, il costo medio annuale per farmaci e trattamenti supera i 600 euro a persona. E non si tratta solo di dolore fisico: la cefalea influisce su umore, concentrazione e relazioni sociali.
Nuove tecnologie per una diagnosi più precisa
La ricerca scientifica ha fatto passi avanti anche nella diagnostica. Una delle tecniche più avanzate è la Voxel-Based Morphometry, un tipo di risonanza magnetica cerebrale in grado di rilevare anche minime alterazioni nella sostanza grigia del cervello. Questi strumenti permettono diagnosi più accurate e personalizzate, facilitando così un trattamento più mirato.
Come gestire il mal di testa: farmaci e approcci naturali
Oltre ai farmaci tradizionali, esistono numerose strategie naturali per ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi. In particolare:
- Yoga e meditazione: aiutano a rilassare la muscolatura e ridurre lo stress, tra le principali cause scatenanti.
- Training autogeno: una tecnica di rilassamento utile per regolare il sistema nervoso autonomo e prevenire le crisi.
- Omeopatia e fitoterapia: in alcuni casi, trattamenti non convenzionali si sono rivelati efficaci e con minori effetti collaterali.
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Il mal di testa è un disturbo complesso e multifattoriale. Dalla genetica al cibo, passando per stress e tensioni relazionali, ogni aspetto della nostra vita può contribuire a scatenarlo. La buona notizia è che, con una diagnosi accurata e una gestione consapevole, è possibile ridurne l’impatto e ritrovare il proprio benessere quotidiano. E se la tua dolce metà lamenta spesso cefalee, non essere scettico: potrebbe solo aver bisogno di comprensione, attenzione e… magari di un po’ di relax in più.