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Certificati di malattia, Cassazione: no alla proroga per telefono

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Prorogare il decorso di una malattia tramite telefono: il medico di famiglia non lo può più fare secondo quanto stabilito da una sentenza della Corte di Cassazione.

Con la sentenza 18.687 i giudici hanno condannato un medico di Milano, colpevole di aver compilato un certificato medico – ritenuto falso – con cui prorogava la malattia di una paziente. A nulla è valso la giustificazione del medico di aver visitato la signora di persona solo 4 giorni prima.

Secondo la Cassazione, “non è consentito al sanitario effettuare valutazioni o prescrizioni semplicemente sulla base di dichiarazioni effettuate per telefono dai suoi assistiti. Ciò rende irrilevanti le considerazioni sulla effettiva sussistenza della malattia o sulla induzione in errore da parte della paziente”.

Non è d’accordo il principale sindacato dei medici di base, la Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale), secondo cui bisogna operare una differenza tra malattia e malattia. Dal mal di testa ad alcune sindromi vertiginose, per esempio, le diagnosi possono essere fatte anche solo parlando col paziente. Ma se si trattasse di una “lombosciatalgia, il medico che non visita dopo 4 giorni il paziente visto qualche giorno prima, e gli proroga il certificato di malattia sulla base di sintomi solo riferiti, sbaglia“. L’importante è che il medico “constati direttamente, in qualche modo – conclude Milillo, segretario della Fimmg – i sintomi del paziente, o vedendolo o sentendolo per telefono, se sa che e’ a casa dal lavoro, perché lo chiama a casa. Certo, non si può basare su una diagnosi riferita da un familiare del paziente. In questo caso certificherebbe il falso“.

Infine, a essere condannata è stata anche l’assistita, accusata di aver fatto uso della falsa certificazione per giustificare la sua assenza dal lavoro.

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania