17,5 milioni di lavoratori dipendenti pubblici e privati, più di 200 mila medici e circa 5 milioni di imprese: sono i numeri della rivoluzione dei certificati medici, da ieri solo in formato elettronico.
Termina così il periodo di prova di tre mesi e da oggi i datori di lavoro potranno controllare le attestazioni di malattia solo attraverso sistemi informatici: il lavoratore che avrà ottenuto dal medico di base il certificato non dovrà più trasmetterlo o portarlo materialmente al datore di lavoro, ma inviarlo per via telematica direttamente all’Inps dal medico o dalla struttura sanitaria pubblica che lo rilascia.
L’Inps, poi, lo invia, sempre attraverso internet, all’amministrazione di appartenenza del lavoratore.
Negli studi medici verranno presto diffuse informazioni per spiegare le modalità del nuovo sistema, ma già si fanno sentire le prime reazioni: “persistono carenze strutturali del sistema, in particolare al pronto soccorso, nella specialistica ambulatoriale e nei ricoveri ospedalieri” dicono Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici e Nicola Preiti, coordinatore nazionale Fp Cgil Medici medicina generale.
Connessioni a internet e accesso ai pc le gravi mancanze denunciate anche da Sandro Petrolati dell’Anaao-Assomed, il sindacato dei medici ospedalieri, secondo cui “dal 13 settembre e soprattutto con l’incremento delle assenze per malattia dell’autunno la situazione si aggraverà sicuramente“.