La chemioterapia ridurrebbe il rischio di morte a causa del tumore alla prostata se associata alla classica terapia ormonale. È quanto sostiene un gruppo di ricercatori dell’Università di Cardiff.
Dopo aver effettuato dei test su 1200 uomini affetti da tumore alla prostata esteso ai linfonodi per 11 anni, il gruppo di oncologi gallesi ha riscontrato che nel 90% dei casi, i pazienti sottoposti a terapia ormonale e chemioterapia erano ancora in vita, contro il 79% dei pazienti curati soltanto con gli ormoni.
Si tratta di una scoperta davvero importante, visto che tali dati corrisponderebbero a una diminuzione della probabilità di morte del 43%. È stato annunciato durante una conferenza del National Cancer research Institute svoltasi a Liverpool.
Secondo i ricercatori, l’esito dei test non può che far pendere l’ago della bilancia a favore della terapia combinata: “Questi risultati mostrano chiaramente i benefici a lungo termine della radioterapia, che quindi andrebbe estesa a molti più pazienti con questo tumore“.
Francesca Mancuso