Un nuovo studio ha scoperto che durante il lockdown da COVID-19, l’uso di alcool è aumentato drasticamente tra coloro che erano considerati bevitori abituali di alcolici. Lo studio ha infatti scoperto che lo stress delle crisi pandemiche ha portato a un aumento del consumo di alcol, ma tale effetto non è stato sperimentato da coloro che non erano bevitori abituali.
Per arrivare a tale valutazione, gli studiosi hanno realizzato un sondaggio che ha coinvolto quasi 2.000 persone statunitensi di età superiore ai 18 anni. Il sondaggio è stato condotto da metà marzo a metà aprile 2020, quando molti luoghi hanno iniziato a emettere ordini di soggiorno a domicilio in relazione alla pandemia.
Il team ha utilizzato le informazioni raccolte dal sondaggio per collocare ogni persona in una categoria di bevitori di bevande alcoliche, non bevitori di bevande alcoliche o non bevitori.
Ebbene, i ricercatori hanno scoperto che circa il 34% dei partecipanti ha riferito di essersi abbuffato durante la pandemia. Inoltre, i binge drinkers hanno riferito un aumento del consumo di alcol durante questo periodo, rispetto alle loro abitudini di consumo prima delle restrizioni e dell’isolamento a casa. I non bevitori non hanno segnalato alcun cambiamento nei loro modelli di consumo, bevendo circa la stessa quantità di alcol come prima della pandemia.
I ricercatori hanno scoperto poi che le probabilità di un forte consumo di alcol tra i bevitori di alcolici sono aumentate del 19 per cento per ogni settimana aggiuntiva di lockdown. Hanno anche scoperto che le probabilità di aumento del bere per i binge drinkers era più del doppio rispetto alle persone che non erano bevitori di binge: 60 per cento contro il 28 per cento.
Le persone con depressione o con una storia di depressione erano poi state considerate come particolarmente a rischio.