Il botulino contro le rughe? Non solo. È utile anche per combattere il mal di testa.
Lo ha rivelato la Food and Drugs Administration (Fda), l’ente americano che si occupa della sicurezza di farmaci e alimenti.
Negli Usa, la Fda ha già dato l’ok per l’utilizzo del Botox per curare le emicranie croniche negli adulti. Ma vi sono dei vincoli. Il farmaco, infatti, potrà essere utilizzato da chi soffre di mal di testa per più di 14 giorni al mese. Per tale categoria di soggetti, sono previste delle iniezioni sul collo e sulla testa ogni 12 settimane.
Niente da fare per chi soffre di mal di testa sporadicamente, visto che il botulino si è dimostrato inefficace nei confronti di questi ultimi soggetti.
Ma come funziona? Il farmaco ha la capacità di bloccare parzialmente le fasce muscolari, riducendo la contrattura muscolare, che è alla base dell’emicrania. Inoltre, inibisce il peptide CGRP, anch’esso protagonista durante gli attacchi di mal di testa.
Paolo Martelletti, direttore del Centro di Riferimento Regionale Cefalee dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma ha commentato così la notizia: “In Italia abbiamo cominciato a studiare l’uso del Botox dieci anni fa e avevamo notato che alcune donne dopo essere state sottoposte a un trattamento con il botulino sembravano trovare sollievo nell’emicrania”.
E aggiunge: “Nel 2001 abbiamo cominciato a fare dei test, che hanno dato subito dei buoni risultati. Le sperimentazioni fatte in Europa sono poi andate a far parte dei due studi che hanno portato l’8 luglio scorso al via libera da parte dell’autorità britannica all’uso della tossina botulinica nel trattamento dell’emicrania cronica e, adesso, a quello americano dell’Fda‘‘.
Secondo Martelletti, tra 3 o 4 mesi anche l’Emea potrebbe dare il via libera alla cura in Europa.
Francesca Mancuso