Finora la pratica della contraccezione è stata quasi sempre affidata alle donne, mentre, a parte l’uso del preservativo, l’uomo ha sempre avuto un ruolo marginale. Ma forse le cose stanno cambiando e da molto tempo si stanno progettando sistemi di contraccezione maschili. In passato si parlava di una pillolina da far prendere anche agli uomini ma l’ultima novità in campo scientifico punta sugli ultrasuoni.
L’utilizzo degli ultrasuoni avrebbe l’effetto di bloccare per un tempo determinato la produzione di spermatozoi e quindi, di conseguenza, la fertilità dell’uomo. A studiarne l’utilizzabilità in campo contraccettivo ci stanno pensando i ricercatori dell’Università del North Carolina, finanziati dalla fondazione Bill & Melinda Gates.
Le particolari onde sonore sono state testate sui topi e i risultati sono stati pubblicati su una nota rivista di biologia della riproduzione: la ricerca ha confermato che gli ultrasuoni possono ridurre il numero degli spermatozoi tanto da provocare una sterilità momentanea. Basandoci su alcuni dati forniti, sappiamo che nell’essere umano si raggiunge la sterilità quando il numero di spermatozoi scende a 15 milioni per millilitro: si è notato che nei topi esaminati la quantità di spermatozoi è scesa sotto i 10 milioni.
Il ricercatore James Tsuruta però è molto cauto nel commentare questi risultati:
“Ulteriori studi sono necessari per determinare quanto tempo dura l’effetto contraccettivo e quanto è sicuro usato più volte, bisogna capire anche se gli spermatozoi vengono danneggiati”
Questo metodo è quindi ancora in fase di sperimentazione infatti bisogna cercare di evitare che ci siano problemi permanenti circa la fertilità dei soggetti che hanno utilizzato gli ultrasuoni come contraccettivo.
C’è ancora molto da studiare e per ora bisognerà ancora affidarsi ai cari, vecchi e sperimentati metodi anti concezionali in attesa di nuove e incoraggianti notizie da oltre oceano.