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Contro la spina bifida potrebbe servire l’inositolo

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Un altro passo avanti nella lotta contro la spina bifida, una malformazione che si verifica in una gestazione su 1500. Secondo uno studio condotto presso l’University College di Londra, un aiuto verrebbe dall’inositolo, una molecola simile al glucosio presente in alcuni alimenti come frutta, verdura e carne.

Secondo dati recenti, per combattere tale malformazione viene utilizzato l’acido folico, consigliato alle donne che sono in procinto di iniziare una nuova gravidanza. Grazie a tale strategia, il rischio di contrarre la patologia è ridotto del 70%. Ma l’inositolo sarebbe in grado di eliminare il restante 30%.

Come? Gli studiosi dell’University College hanno svolto delle analisi su animali da laboratorio, notando che l’inositolo è in grado di stimolare le cellule dell’embrione. Sfruttando tale capacità, si potrebbero correggere i difetti che stanno all’origine della spina bifida.

Qualora lo studio trovasse conferma, l’inositolo potrebbe essere prescritto dai medici in tutti quei casi in cui l’acido folico non risulti efficace. In ogni caso, la sostanza si trova in alimenti come cereali integrali, agrumi, meloni, noci, lievito di birra, germe di grano, nelle carni e soprattutto nel fegato.

I ricercatori londinesi non sono gli unici a credere che tale molecola possa avere un simile effetto. Anche un altro studio sperimentale, che ha coinvolto l’Azienda Istituti Ospitalieri di Cremona, l’Istituto Gaslini di Genova e l’Ospedale Niguarda di Milano, pare confermarlo.

Il dottor Pietro Cavalli dell’Ospedale di Cremona, ha spiegato: “Nella nostra sperimentazione per ora sono state coinvolte una trentina di donne che avevano avuto una precedente gravidanza con difetti del tubo neurale nonostante avessero assunto l’acido folico. In vista di una seconda gravidanza queste pazienti hanno assunto acido folico e inositolo nel periodo preconcezionale e fino ad ora tutte le gravidanze si sono concluse senza difetti del tubo neurale. Ovviamente i numeri sono ancora piccoli per trarre delle considerazioni conclusive, ma sicuramente incoraggianti“.

Francesca Mancuso

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Giornalista pubblicista specializzata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Nel 2011 ha vinto il Premio Caro Direttore e nel 2013 ha vinto il premio Giornalisti nell’Erba grazie all’intervista a Luca Parmitano.