La percentuale di individui che sono vittime di tumori è in continuo aumento e proprio per questo una notizia diffusa qualche giorno fa ci rincuora e ci fa ben sperare sulle possibili terapie contro questa malattia.
La notizia in questione riguarda una convenzione tra l’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, e la Regione Lazio che metterà a disposizione 11 milioni di euro per realizzare un acceleratore lineare per protonterapia e far nascere, quindi, un centro di protonterapia per curare i tumori.
Ma cos’è la protonterapia? È una terapia che permette di focalizzare un fascio di protoni direttamente sulla massa tumorale e in questo modo il trattamento risulta meno invasivo e dannoso per tutto il resto del corpo rispetto alla radioterapia tradizionale.
La messa a punto del prototipo di acceleratore sarà affidata allo sforzo congiunto di tre istituti diversi: l’Enea, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e gli Istituti Regina Elena e San Gallicano (IRE-ISG). Nello specifico l’Enea si occuperà di realizzare il prototipo utilizzando le sue tecnologie fisiche più avanzate, l’Iss metterà a disposizione le sue competenze in campo biologico e l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena fornirà le sue conoscenze cliniche nel trattamento delle neoplasie.
La realizzazione dell’acceleratore avverrà presso il Centro Ricerche Enea di Frascati e la sperimentazione durerà circa tre anni e al termine di questo periodo verrà installato presso l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma, uno dei centri più importanti per lo sviluppo della radioterapia.
Questo Centro di protonterapia nella Regione Lazio sarà il primo presente nel centro-sud d’Italia e permetterà di curare circa 900 pazienti all’anno.
L’acceleratore lineare sarà realizzato nell’ambito del progetto TOP IMPLART (Terapia Oncologica con Protoni – Intensity Modulated Proton Linear Accelerator for RadioTherapy) e svilupperà un range di energia che arriva a 140 megaeletttronvolt (MeV) cioè una potenza che permetterà di curare anche il melanoma uveale e i tumori della base cranica e della colonna vertebrale e che ha numerosi vantaggi anche per i tumori alla prostata, al polmone, al fegato, all’esofago e al distretto cervico-cefalico.
Questa apparecchiatura è formata da due sottoinsiemi, montati in sequenza, che forniscono il fascio adatto a due prestazioni mediche indipendenti; il fatto di essere composto da moduli permette anche la successiva estensione a 230 MeV.
Ma questa convenzione sarà anche un’occasione di sviluppo per le aziende laziali, infatti l’Enea fornisce le conoscenze tecnico-scientifiche nel campo degli acceleratori lineari, però per la componentistica di alta tecnologia si avvarrà della collaborazione di industrie laziali per favorire lo sviluppo di una realtà industriale specializzata nel settore degli acceleratori medicali.
Si unirà quindi l’utile al dilettevole. In attesa che inizino effettivamente i lavori, speriamo che altre regioni prendano esempio dal Lazio, per assicurare almeno un centro di protonterapia in ogni regione.
Lazzaro Langellotti