Il cibo è una questione di cultura, non di natura. Altrimenti non si spiegherebbe perché in Thailandia mangiano senza problemi cavallette e grilli e in Europa al solo pensiero si inorridisce.
Eppure, la questione cibo sarà centrale nei prossimi vent’anni: con la crescita della popolazione mondiale e la relativa diminuzione delle risorse, ottimizzare il cibo sarà indispensabile. La carne, ad esempio: in alcuni paesi se ne abusa, in altri la carenza è forte. In futuro, la carne prodotta in laboratorio, costruita completamente in vitro, sarà un nostro piatto abituale.
Gli insetti, inoltre, saranno i sostituti della carne. Il loro alto potenziale in proteine e ferro, ne fà un alimento, ricco, completo e low- cost: costa molto meno, infatti, allevarli rispetto a bovini o suini. Sono circa 1400 le specie commestibili per l’uomo e in molti paesi, come l’Olanda, sono già state introdotte nella dieta e nei menù di alcuni ristoranti.
Anche le alghe faranno la loro parte. Ottime da mangiare sia per gli uomini che per gli animali, hanno il grande vantaggio di poter essere coltivate direttamente in mare, non coltivando il terreno. Servirebbero anche per la produzione di bio-carburante. Insomma, davvero preziose: in alcuni paesi, come l’Asia, sono già nel sistema alimentare. Tutta una questione di mentalità e abitudine, sarà dura superare le resistenze alimentari ma, al contempo, sarà fondamentale per la stessa sopravvivenze dell’uomo.
Sara Tagliente