immagine

Daisy, la mucca Ogm che produce latte per chi è allergico

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Rosita, la mucca-balia argentina in grado di produrre latte umano, non è più sola. Ora i Frankenstein della genetica hanno creato Daisy, la mucca geneticamente modificata per produrre latte dalle qualità ipoallergeniche, perché privo di beta lattoglobulina.

A “progettarla” è stato un gruppo di studiosi del Department of Pharmacology and Clinical Pharmacology, dell’University of Auckland, in Nuova Zelanda, che hanno utilizzato la tecnica dell’Rna interference, processo che inibisce l’espressione di alcuni geni bersaglio. Lo studio, condotto da Anower Jabed e pubblicato sulla rivista Pnas, è stato in realtà prima condotto su topi, poi il metodo è stato trasferito sulla mucca, indotta in seguito a produrre latte con terapia ormonale.

Siamo riusciti a ridurre notevolmente la quantità di beta-lattoglobulina (Blg), una proteina di siero di latte che non è presente nel latte materno e che può causare reazioni allergiche. Circa il 2-3% dei bambini è allergico al latte vaccino, e le allergie alla Blg rappresentano la maggioranza di questa percentuale“, ha spiegato Stefan Wagner, coautore del lavoro che si pone l’obiettivo di aiutare soprattutto i bambini, 1 su 12 secondo gli studi, che sviluppano una reazione allergica al latte vaccino.

Insomma, le intenzioni sarebbero anche buone, ma chi darebbe mai del latte Ogm ai propri bimbi, anche se allergici? Non gli italiani, come spiega la Coldiretti. “Il latte ipoallergenico e proteico ottenuto direttamente da una mucca geneticamente modificata (ogm) non piace a tre italiani su quattro (71%) che ritengono gli ogm meno salutari dei prodotti tradizionali“, afferma l’Organizzazione degli imprenditori agricoli.

Le mamme, quindi, preferiscono altre alternative, come i latti vegetali. “Nonostante il rincorrersi di notizie miracolistiche sugli effetti benefici delle nuove modificazioni effettuate su animali e vegetali (dal salmone ad accrescimento rapido al riso ipervitaminico, dalle patate fritte super resistenti ai parassiti fino al latte materno da mucche transgeniche) il livello di scetticismo nel Belpaese rimane elevato. La realtà – conclude la Coldiretti – è infatti che gli ogm attualmente in commercio riguardano pochissimi prodotti (mais, soia e cotone) e sono diffusi nell’interesse di poche multinazionali senza benefici riscontrabili dai cittadini“.

Roberta Ragni

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Dopo una laurea e un master in traduzione, diventa giornalista ambientale. Ha vinto il premio giornalistico “Lidia Giordani”, autrice di “Mettici lo zampino. Tanti progetti fai da te per rendere felici i tuoi amici a 4 zampe” edito per Gribaudo - Feltrinelli Editore nel 2015.