Nei pazienti affetti da declino cognitivo o da demenza senile spesso si verificano circostanze tali da portare gli stessi a dimenticare di seguire un’alimentazione regolare e corretta. Essi tendono a scordarsi di alimentarsi ed a saltare i pasti, assumendo un’abitudine scorretta che può influire sia sulla loro salute fisica che sul loro stato mentale.
A parere degli esperti, è dunque necessario ricordare a tali pazienti di mangiare bene e di nutrirsi con regolarità. Si tratta di un’azione che può realmente determinare il successo del trattamento della malattia ed allo stesso tempo arginare la comparsa di sintomi legati alla depressione.
La più recente ricerca in proposito è stata condotta da parte degli esperti della Yang-Ming National University, di Taipei (Taiwan). Lo studio in questione è stato guidato da parte del dottor Li-Chan Lin ed è stato pubblicato tra le pagine della rivista scientifica Journal of Advanced Nursing.
Lo studio ha evidenziato come nei pazienti affetti da demenza o declino cognitivo la principale causa di peggioramento dei sintomi e di depressione sia rappresentata da una cattiva alimentazione. Gli esperti hanno dunque rivolto il proprio impegno alla ricerca di un metodo adatto ad addestrare i pazienti a ricordare di nutrirsi in maniera corretta.
Le tecniche utilizzate da parte degli esperti hanno fatto riferimento ad un metodo denominato “spaced retrieval” e ad attività definite come “Montessori-based”, strutturate e basate sulla vita quotidiana e su sequenze di azioni da praticare in modo ripetitivo. Gli esperimenti hanno coinvolto un gruppo formato da un totale di 90 pazienti, dei quali, nel corso degli stessi e nei mesi successivi, sono stati valutati indice di massa corporea, alimentazione seguita e sintomi legati alla depressione.
Il risultato? I sintomi di depressione erano migliorati nei pazienti che avevano seguito un’alimentazione corretta, la quale, accompagnata dalle tecniche Montessori, è stata definita come un contributo importante per il trattamento dei pazienti affetti da demenza o declino cognitivo, secondo quanto dichiarato da parte dei ricercatori coinvolti nella sperimentazione.
Marta Albè
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