Si parla, ormai, di pandemia. Dal Festival della Salute, che si è svolto a Viareggio, Federico Serra – vice presidente nazionale della Public Affairs Association – lancia l’allarme diabete.
Oggi, solo in Italia, le persone con diabete sono il 6% della popolazione, pari ad oltre 3 milioni e mezzo di italiani. E, dato che un diabetico su 3 non sa ancora di esserlo, i dati sono condizionati al ribasso.
In Sardegna, poi, il dato è ancora più allarmante, si parla di 42 casi ogni 100.000 abitanti.
I malati di diabete nel mondo 10 anni fa erano 120 milioni, oggi sono 270 milioni e di questo passo nel 2020 saranno 400 milioni; in pratica, ogni 10 secondi due persone sviluppano il diabete.
Anche i dati sul diabete giovanile, forniti dallla Federazione nazionale Diabete Giovanile (FDG) sono drammatici: si parla di 14 mila bambini nella fascia 0-14 anni e 20 mila nella fascia 0-18 e il numero di nuovi casi aumenta del 3,6% all’anno.
L’Italia, secondo Serra, è tra paesi più a rischio per colpa dell’aumento dell’obesità che spesso è causa del diabete di tipo 2. “La situazione – afferma Serra – è ancora più drammatica se si osservano i dati dell’obesità infantile: nel nostro paese un bambino su tre è obeso e parliamo di soggetti che rischiano di sviluppare il diabete in età adolescenziale e di rischiare l’infarto già a 20 anni“.
Nel frattempo, l’Agenzia europea per il controllo dei farmaci (EMA) ha deciso di sospendere dal mercato il farmaco antidiabete Avandia – prodotto dalla britannica GlaxoSmithKline.
Tre anni fa ci fu già un primo campanello d’allarme e adesso studi scientifici inglesi e americani avrebbero dimostrato che il farmaco basato sul rosiglitazone avrebbe effetti collaterali di rischio sul piano cardiovascolare (ictus e infarto). La decisione è stata subito recepita dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco che ha vietato il commercio su tutto il territorio nazionale dei farmaci a base di rosiglitazone: Avandia, Avandamet e Avaglim.
In Italia, la molecola sotto accusa è usata da una percentuale ridotta di malati di diabete, mentre è molto diffusa sul mercato americano.
L’EMA raccomanda a tutti i pazienti trattati con questi farmaci di non sospenderne l’uso prima di aver contattato un medico per discutere di cure alternative e, nello stesso tempo, raccomanda ai medici di sospendere le prescrizioni di medicinali contenenti rosiglitazone, invitandoli a modificare al più presto la terapia dei propri pazienti.
E, intanto, la Società Italiana di Diabetologia (Sid) ha avviato un proprio studio – finanziato dall’Aifa – per valutare gli eventuali effetti benefici sul cuore delle tre molecole più utilizzate contro il diabete: metformina, sulfaniluree e pioglitazone.
“Vogliamo accertare – precisa Gabriele Riccardi, presidente della Sid – se le terapie basate sulla metformina, le sulfaniluree e il pioglitazone, oltre ad essere efficaci nell’abbassare la glicemia, riducono gli eventi cardiovascolari“.
Silvia Pluchinotta