Si chiama “Nu-age” il progetto ideato dall’Università di Bologna che si prefigge l’obiettivo di ideare la dieta perfetta per ultra-sessantacinquenni.
Coordinato dall’immunologo Claudio Franceschi dell’Alma Mater di Bologna, con uno stanziamento di ben 9 milioni di Euro, “Nu-age” è uno dei più imponenti programmidi ricerca mai messi in campo dall’Unione europea e mira a studiare principalmente il ruolo dell’alimentazione nel processo di invecchiamento.
Coinvolgerà circa 30 istituzioni, tra università, centri scientifici e aziende alimentari, e 1250 volontari provenienti da 5 Paesi (Italia, Francia, Gran Bretagna, Paesi Bassi e Polonia). I partecipanti seguiranno per 1 anno una dieta speciale realizzata dal gruppo di ricerca. I dati verranno analizzati nel corso dei 4 anni successivi.
La popolazione europea sta sensibilmente invecchiando tanto che si stima che nel 2030 gli over 65 passeranno dall’attuale 25% a ben il 40% della popolazione. L’Unione corre così ai ripari per scongiurare i problemi che ciò potrebbe comportare, non solo per la salute degli anziani stessi, ma soprattutto a livello di costi sociali. Alla base dell’alimentazione ideata per gli ultra-sessantacinquenni c’è la dieta mediterranea. In aggiunta verranno studiati i cosiddetti “alimenti rinforzati”, cioè preparati con aggiunta di elementi, come le vitamine B12 e la D, che contrastano gli effetti negativi dell’invecchiamento (indebolimento delle ossa, arteriosclerosi, diabete, Alzheimer, ecc.).
I test cui saranno sottoposti i volontari non si limiteranno solo alle solite analisi di laboratorio, ma verranno scrupolosamente misurate sia le prestazioni fisiche – stretta del pugno, sollevamento da seduti che quelle mnemoniche e cognitive. Peso, altezza e circonferenza vita faranno da cornice a esami sulla densità delle ossa e sulla massa muscolare. Le persone fra i 65 e i 79 anni che volessero candidarsi per partecipare all’esperimento potranno contattare il dipartimento di Patologia sperimentale Unibo (longevity.cig@unibo.it).
Roberta Ragni