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Disturbi mentali, terapie sbagliate e costi da capogiro

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Disturbi mentali: il 60% dei pazienti non segue non la terapia come dovrebbe.

Un grave problema, se si pensa che non solo loro continuano a soffrire, ma anche che si ha una grave ricaduta economica per il sistema sanitario, con un costo medio di 4 mila euro all’anno per ogni paziente.

Sono i dati snocciolati dalla ricerca Ibis (Italian Burden of Illness analysis on Schizophrenia & bipolar disorder), realizzato da CliCon su 13mila pazienti affetti da schizofrenia e disturbo bipolare e presentato in occasione della Giornata mondiale della salute mentale di oggi.

Dallo studio emerge che il 66% dei pazienti è stato trattato in monoterapia e gli sono state prescritte 21 molecole differenti di farmaci antipsicotici, mentre circa il 25% fa uso di due diversi farmaci, per un totale di 126 combinazioni terapeutiche diverse. Il 9% dei pazienti assume addirittura 3 o più farmaci, per un totale di 333 diverse combinazioni.

Il passaggio da un trattamento farmacologico a rilascio immediato a un trattamento a rilascio prolungato (quetiapina) significa una miglioramento dell’aderenza dei pazienti alla terapia.

A ciò si abbina una riduzione del costo di trattamento per ogni semestre del 7% nella schizofrenia e del 23% nel disturbo bipolare (nonostante un incremento della spesa per il farmaco), per quanto riguarda l’abbattimento dei costi per le ospedalizzazioni e l’accesso alle strutture psichiatriche.

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