I farmaci mettono in serie difficoltà gli anziani, tanto che 3 milioni di essi sbaglierebbero ad assumerli, rischiando di compromettere sia gli esiti delle terapie che la propria stessa salute. Causa degli errori e della confusione sarebbero soprattutto le scritte e le diciture riportate sulle confezioni dei farmaci e dei bugiardini.
Gli errori possono riguardare sia l’assunzione delle pillole che dei medicinali in gocce. Le pillole dei diversi farmaci possono avere forma, dimensioni e colori molto simili tra loro, tanto che può risultare molto semplice scambiarle. Un simile errore può avvenire anche a causa delle scritte e dei colori che possono rendere le confezioni di due diversi farmaci quasi identiche e quindi facilmente confondibili.
Un ulteriore problema, che non andrebbe sottovalutato, riguarda il conteggio delle gocce. Non sempre esse fuoriescono facilmente dalla confezione e a volte sono così piccole e trasparenti da rendere difficoltoso tenerne il conto mentre ci si trova a versarle in un bicchiere. Di conseguenza, un anziano su due rischia di trovarsi in difficoltà con l’assunzione corretta dei propri farmaci e nel seguire le terapie prescritte da parte del medico.
La situazione può aggravarsi nel momento in cui l’anziano, soprattutto se solo e senza aiuto da parte dei parenti, deve assumere diverse tipologie di medicinali ad ore precise del giorno. Vi possono essere delle dimenticanze o gli anziani possono confondere le dosi prescritte per un farmaco con quelle relative ad un altro medicinale. Per questo essi andrebbero seguiti con maggiore attenzione.
A rendere noto il rapporto difficoltoso tra anziani e farmaci è un’indagine condotta da parte della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, durante la quale sono stati intervistati telefonicamente oltre 1500 cittadini italiani di età superiore ai 75 anni. Gli anziani hanno risposto alle domande di un questionario stilato dalla società di geriatria; oltre la metà degli intervistati stava seguendo delle terapie farmacologiche che prevedevano l’assunzione di uno o più farmaci.
Oltre alle preoccupazioni relative agli errori che gli anziani possono accidentalmente commettere nell’assunzione dei propri farmaci, è emerso come molti di essi non siano a conoscenza della possibilità di sostituire alcuni medicinali con i loro corrispettivi generici, in modo da ottenere un risparmio economico anche importante, soprattutto nel caso in cui la loro pensione sia minima. Secondo gli esperti, in Italia manca una vera e propria cultura del farmaco generico, che andrebbe diffusa non soltanto tra gli anziani, ma in tutta la popolazione.
Marta Albè