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Cina: Italia aiuterà a sviluppare un nuovo modello sanitario

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Per una volta, il sistema sanitario italiano è visto con grande interesse e ammirazione da parte di un Paese straniero. Si tratta della Cina, che guarda al nostro sistema sanitario nazionale come un modello da seguire. Da cui imparare.

E proprio su questo tema, nella giornata di ieri, si è svolto a Pechino un incontro ufficiale tra il nostro Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, e il suo omologo cinese, Zhu Chen; un meeting voluto e richiesto dallo stesso governo cinese lo scorso giugno.

Abbiamo discusso per oltre un’ora di fatti concreti – ha detto Fazio durante una conferenza stampa – in cui c’è stata occasione di descrivere nel dettaglio come funziona il sistema sanitario italiano. I cinesi stanno costruendo il loro sistema sanitario e sono molto interessati al nostro. Il ministro cinese, da parte sua, ha spiegato il programma che Pechino sta portando avanti per dotare il Paese di un sistema sanitario a misura di persona. Questi viaggi servono da rompighiaccio. Verosimilmente ci saranno dei tavoli tecnici, e poi degli altri incontri nei quali si poterà altra carne al fuoco. Di sicuro, è emersa la volontà di collaborare. Abbiamo già all’attivo numerose collaborazioni, – ha aggiunto Fazio – sia nel campo della formazione del personale, sia nella realizzazione di strutture, sia sullo studio scientifico della medicina cinese tradizionale, e intendiamo proseguire su questa strada“.

La Cina ha di fatto smantellato il suo sistema sanitario nazionale quasi venti anni fa e tre anni fa il governo ha varato un pacchetto di misure straordinarie anti-crisi da 4mila miliardi di yuan (circa 400 miliardi di euro), un piano in cinque punti per permettere a tutti i cittadini un effettivo accesso alla sanità di base e istituito numerosi programmi per studiare i sistemi stranieri.

Pechino punta a introdurre un sistema universalistico, e questo offre spazi considerevoli alla collaborazione con un paese come l’Italia – ha continuato il ministro Fazio – Ritengo che sia nell’interesse dell’Italia contribuire ad aiutare un grande paese come la Cina, trasferendo quel know how acquisito negli anni a livello di governo, delle regioni e delle aziende sanitarie e ospedaliere, che potranno collaborare con Pechino anche ottenendo un ritorno economico. Dobbiamo cercare dei nuovi mercati per quello che è il sistema di welfare che abbiamo sviluppato nel corso degli anni in Europa, e quello cinese è il più grande di tutti“.

Verdiana Amorosi

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