Alla base del funzionamento del cuore, del battito e della frequenza, è preposto un gene, e precisamente l’Hcn4.
È quanto affermano gli studiosi dell’Università di Milano, che grazie ad una ricerca diretta dal dottor Dario Di Francesco, sono riusciti a scoprire il ruolo del gene in questione.
L’Hcn4, secondo quanto avrebbero scoperto i ricercatori milanesi, è in grado gestire una proteina che agisce da canale ionico, detto anche canale “funny” o canale del pacemaker. A loro volta, questi canali sono usati dalle cellule aritmiche cardiache per generare l’attività spontanea del battito e per gestire la frequenza cardiaca.
Operando su alcuni topi geneticamente modificati, gli studiosi hanno “disattivato” loro il gene Hcn4 osservando così che negli animaletti la frequenza cardiaca era diminuita e la diminuzione era proporzionale alla quantità di proteine-canale rimosse dalla membrana cellulare.
Tale scoperta risulta di fondamentale importanza per la lotta alle aritmie e alle fibrillazioni. Come ha spiegato il dott. Di Francesco, tali canali sono “indispensabili per la generazione dell’attività cardiaca“. Continua il medico: “Una scoperta del genere apre la strada a nuovi metodi per le terapie antiaritmiche“.
Lo studio è stato pubblicato su Pnas.
Francesca Mancuso