Apnee del sonno e forame ovale (PFO, un’anomalia cardiaca in cui l’atrio destro comunica con il sinistro) insieme possono scatenare un ictus.
È la conclusione cui giungono gli studiosi di 13 Stroke Unit con Centro del Sonno, tra le quali l’Azienda Ospedaliera Carlo Poma di Mantova.
Lo studio è partito dalla considerazione che chi ha avuto un ictus durante il sonno ha una probabilità doppia di essere affetto da apnee del sonno ed essere portatore di un’apertura del forame ovale rispetto a chi ha avuto un ictus durante lo stato di veglia. Se, infatti, il forame ovale si trova in circa il 25% della popolazione sana ed è di solito innocuo, in certe condizioni può permettere il passaggio di un coagulo dal sistema venoso a quello arterioso con un salto del circolo polmonare, dall’atrio destro a quello sinistro (embolia paradossa).
La combinazione dei due fattori è quindi un nuovo fattore di rischio per l’ictus, che tuttavia può essere preventivamente trattato. Le apnee del sonno, infatti, possono essere trattate con ventilazione meccanica, mentre un intervento di chiusura per via percutanea può occludere definitivamente il forame ovale.