Il cuore più forte? Ce l’hanno i romani. Secondo i dati resi noti dall’Osservatorio Epidemiologico cardiovascolare, il cuore dei romani è il più sano d’Italia, insieme a quello delle donne di Potenza. I peggiori, invece, si trovano a Udine e Caltanissetta.
La statistica illustrata ieri durante la IV Conferenza nazionale sulla prevenzione, organizzata dell’Associazione dei cardiologi ospedalieri (Anmco), riguarda un campione di 1930 uomini e 1918 donne, fra i 35 e i 79 anni, presi in esame nel periodo 2008-2009 in 9 regioni italiane: Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio, Calabria, Molise, Basilicata, Sicilia e Sardegna.
Lo studio sostiene che non abbiamo ancora imparato a difenderci dalle malattie cardiache. Lo dimostra il fatto che i fattori di rischio sono in continua crescita. L’obesità, il fumo, la mancanza di una costante attività fisica non fanno che peggiorare la salute del nostro cuore.
Ma vediamo in dettaglio cosa è emerso dall’analisi. Tra gli uomini sono in aumento obesità (dal 19 al 25%) e sindrome metabolica. Nel gentil sesso, invece, tali fattori rimangono alti ma non sono in crescita (24% obesità e 22% sindrome metabolica). La situazione peggiora negli strati sociali più bassi, in cui obesità è al 33% e diabete è al 16%.
Per quanto riguarda la pressione arteriosa, i valori medi di pressione sistolica più elevati sono stati rilevati a Veruno, in Piemonte, quelli più bassi sempre a Roma. Invece, i livelli più elevati di colesterolo sono stati attestati per gli uomini a Loceri, in Sardegna, e i più bassi nella Capitale; per le donne, invece, la maglia nera va a Roma, mentre i migliori si trovano a Modena (Emilia Romagna)
E andiamo alla glicemia. La media più elevata si ha a Cittanova per gli uomini e a Loceri per le donne. Per entrambi i generi, in testa tra i migliori vi è Udine. E infine il fumo. Il maggior numero di fumatori si ha a Campobasso, in Molise e di fumatrici a Roma. Bene invece a Cittanova, sia per le donne che per gli uomini.
Al di là delle statistiche e delle previsioni, ciò che occorre ricordare è che i fattori di rischio sono un elemento concreto, che dovrebbe mettere in guardia e far riflettere. Tali fattori sono molti e anche se li conosciamo è bene ricordarli: l’obesità, il fumo, l’inattività e la sedentarietà, il diabete, l’ipertensione, lo stress e l’assunzioni di alcolici e contraccettivi orali.
Francesca Mancuso