Se tra le donne i controlli ginecologici sono sempre più costanti e “precoci”, la stessa cosa non accade tra i ragazzi, che snobbano – è proprio il caso di dirlo – l’andrologo: poco più di 2 su 10 si sono sottoposti a una visita specialistica nell’arco del 2010.
L’allarme viene lanciato dalla Società di andrologia e medicina della sessualità (Siams) che oggi al ministero della Salute ha presentato la campagna per la prevenzione dell’infertilità maschile “Androlife”, che vede come testimonial d’eccezione il capitano della Roma Francesco Totti. Durante la giornata di sensibilizzazione sono stati anche presentati i risultati di tre importanti ricerche sull’infertilità maschile, che pare cominci a manifestarsi già dai 20 anni, motivo per cui assume sempre più importanza la prevenzione.
La prima ricerca, condotta a Padova su 2000 persone tra diciottenni e quarantenni, ha evidenziato che nei giovani c’è una diminuzione del 25% della conta degli spermatozoi rispetto agli adulti; inoltre il 33,4% dei ragazzi sottoposti all’indagine è ipofertile e l’11,7% è già gravemente ipofertile, ponendo come base per la fertilità il valore minimo di 39 milioni di spermatozoi per eiaculato, come stabilito dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità.
La seconda indagine riguarda invece le differenze riscontrate nel liquido seminale tra i giovani (18-20 anni) che risiedono in grandi città e quelli che vivono in aree periferiche o rurali: ebbene, i primi hanno un potenziale di fertilità inferiore del 30% rispetto ai coetanei che vivono lontano dalle aree urbane industrializzate. Questi dati sono poi ulteriormente confermati dalla terza ricerca, che ha analizzato la concentrazione di spermatozoi in 2.100 diciottenni residenti a Padova e in provincia: in città la concentrazione di spermatozoi è di 137 milioni totali, ad Abano terme, comune di 19.000 abitanti, è di 128 milioni; a Cadoneghe, piccolo borgo di 16.000 situato nella cintura nord di padova è di 147.5 milioni totali; a Cittadella, che dista 31 km da Padova, la conta totale è di 168 milioni; ad Este, piccolo centro nel sud del padovano, sono 186 milioni.
Considerando che la maggior parte di questi problemi sono risolvibili se riscontrati in tempo, diventa evidente l’importanza della prevenzione e, quindi, del cambiamento di abitudine dei giovani italiani, che non devono più vedere l’andrologo come un qualcosa di lontano da sé e inutile, ma come prezioso strumento per assicurarsi una vita sessuale sana e attiva.
A questo proposito, il presidente della Siams, Carlo Foresta, ha presentato un decalogo studiato dagli andrologi per preservare la fertilità dei giovani:
- Evita sempre il fumo e le droghe
- No all’abuso di alcol
- Scegli un’alimentazione sana, tieni sotto controllo il tuo peso e fai un’adeguata attività fisica
- Adotta un sano comportamento sessuale
- Osserva una corretta igiene intima
- Attento allo stress
- No agli indumenti troppo stretti.
- No al telefono cellulare sempre nella tasca dei pantaloni.
- Esegui periodicamente l’autopalpazione dei testicoli
- Dopo i 18 anni di età inizia ad aver cura della tua salute andrologica parlando con il tuo medico di fiducia che ti saprà informare ed indirizzare da uno specialista
Eleonora Cresci