Oggi è la Giornata mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa. Giunta alla sua sesta edizione, l’iniziativa prevedeva nelle piazze italiane degli incontri con i volontari della Croce Rossa il 15 e il 16 maggio scorso.
Tema di quest’anno è stata l’alimentazione corretta, sia sotto il profilo della prevenzione che nei confronti di chi già soffre di ipertensione. E ecco cosa è stato possibile fare visitando una delle piazze.
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Uno screening clinico metabolico che comprende la misurazione della pressione arteriosa, l’indice di massa corporea (IMC), il girovita, e di conseguenza la valutazione di un eventuale sovrappeso;
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La compilazione della ”pagella” dei rischi metabolici basata sul diario settimanale dei consumi alimentari;
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Avere una copia gratuita del libro ”Cibo & Salute”, pubblicato dalla Croce Rossa Italiana, in cui è possibile trovare utili informazioni si come prevenire la sindrome metabolica e l’ipertensione arteriosa.
Questi alcuni dei consigli contenuti all’interno del libro: molto importante è fare una colazione sostanziosa al mattino, un pranzo abbondante ed una cena leggera, non tralasciando uno spuntino a metà mattinata ed uno al pomeriggio: In secondo luogo, è altrettanto importante bilanciare l’apporto calorico giornaliero. Bisogna inoltre alternare alimenti proteici di origine animale, ricchi di grassi saturi e colesterolo, con quelli di origine vegetale ed in particolare i legumi o prodotti di soia. Diverso il discorso per il pesce, che a differenza della carne può essere consumato in maggiore quantità, visto che non contiene grassi saturi ma polinsaturi. Ultimo consiglio: limitare al necessario il consumo dei carboidrati.
Come ha spiegato il Commissario straordinario nazionale della CRI Francesco Rocca ”la finalità di questo evento è quella di informare circa le patologie cardiovascolari ed i danni d’organo causati dall’ipertensione arteriosa. Una malattia impegnativa, che nel mondo investe un’ampia fascia di popolazione: circa un 1,5 miliardi di individui, di cui il 47% esposta a cardiopatia ischemica e il 54% ad ictus cerebrale con un costo di vite umane annuale del 13%, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)“.
Francesca Mancuso