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Klaira: la prima bio pillola anticoncezionale

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Pillola anti-bebè fatta con un ormone tale e quale a quello prodotto dalle ovaie della donna. È Klaira, presentata all’ottavo congresso della Società Europea di Ginecologia.

La pillola è a base di dienogest e estradiolo valerato, una sostanza identica – appunto – all’ormone estrogeno prodotto dall’organismo femminile e quindi non un derivato sintetico.

Così, gli esperti assicurano che l’impatto metabolico di questa pillola è minore rispetto a quella classica, contenente etinil-estradiolo, perché l’organismo riconosce come proprio l’ormone utilizzato. L’estradiolo valerato, tra l’altro, finora era stato utilizzato per altre indicazioni terapeutiche, come nei trattamenti per la menopausa o per la cura della sterilità.

Il nuovo contraccettivo, inoltre, differisce anche nella forma. Innanzitutto, ha un regime quadrifasico, ossia le pillole della singola confezione hanno quattro diversi dosaggi ormonali allo scopo di riprodurre quanto più possibile l’andamento del ciclo mestruale (i livelli di progesterone ed estradiolo, infatti, cambiano nel corso dei 28 giorni del ciclo). E poi Klaira è a prova di dimenticanza. È commercializzata in confezioni da 28 compresse: 26 con i due ormoni in dosaggio variabile in modo da svolgere la funzione di protezione da gravidanze indesiderate e due compresse placebo, cioè senza principio attivo. In questo modo, non si sospende l’assunzione della pillola.

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Anche nel caso della bio pillola, tuttavia, è necessaria la prescrizione del ginecologo, che dovrà sempre constatare il tipo di contraccezione più adatto a ciascuna donna.

Germana Carillo

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania