La pelle delle rane può fornire delle sostanze utili a creare almeno 100 tipi di antibiotici.
È quanto emerge da uno studio degli Emirati Arabi Uniti diretto dal dottor Michael Conlon e presentato al 240° Congresso dell’American Chemical Association.
I ricercatori hanno selezionato 6000 specie di rane e le hanno sottoposte a diversi esami, ricavando 100 sostanze antibiotiche, ciascuna in grado di affrontare un super-batterio.
La Rana boylii, per esempio, possiede una sostanza capace di annientare lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA), causa principale di infezioni negli ospedali. Mentre da un altro anfibio si è ottenuto un composto che verrà messo alla prova contro l’Iraqibacter, che colpisce i militari che hanno prestato servizio in Medi Oriente.
Chiarisce Conlon: “La pelle dei rospi è un serbatoio molto promettente: questi animali sono sul nostro pianeta da milioni di anni e hanno avuto tutto il tempo di adattarsi ai vari agenti patogeni che hanno incontrato e che incontrano nei loro habitat, che spesso sono ricchi di germi come le acque inquinate“.
Germana Carillo