La pillola anticoncezionale unisce l’utile al dilettevole: oltre ad evitare gravidanze indesiderate, permette anche di diventare più belle e rappresenta così un vero e proprio segreto di splendore.
Dai dati forniti dalla Società Italiana della Contraccezione (SIC), che ha condotto una ricerca fra 600 donne under 30 di Milano, Roma e Firenze, emerge che circa il 68% di chi usa la pillola si considera fisicamente più bella di prima, il 75% si sente più sicura di sé e il 90% promuove il proprio aspetto.
Il professor Vincenzo De Leo, presidente del Congresso e ginecologo dell’Università di Siena, commenta l’indagine dicendo: “Questi vantaggi si evidenziano al meglio nelle pillole a base di drospirenone, le più utilizzate al mondo (oltre 10 milioni di persone) e dalle italiane (700.000). In particolare, questo progestinico è il preferito dalle nuove utilizzatrici (56%)”.
Questo componente riesce anche a far diminuire il peso di chi assume la pillola. Infatti, come dice la professoressa Anna Maria Paoletti, ginecologa dell’Università di Cagliari: “Un importante studio internazionale condotto su 12.200 persone ha dimostrato come il 70% di chi è passata a questa formulazione da un’altra sia addirittura dimagrita. Il drospirenone possiede infatti la capacità unica di antagonizzare gli ormoni mineralcorticoidi prodotti dal surrene, contrasta quindi la ritenzione idrica riuscendo ad ottenere un calo medio di 1,7 kg dopo 6 mesi di assunzione”.
Nel Congresso annuale della Società Italiana di Contraccezione, il professor Francesco Maria Primiero dell’Università La Sapienza di Roma esalta le qualità positive della pillola dicendo che: “Le donne ormai lo sanno e li desiderano, chiedendo al loro ginecologo di individuare la soluzione più adatta. La possibilità di avere a disposizione più formulazioni, capaci di offrire benefici extracontraccettivi, rappresenta quindi un’arma fondamentale nelle nostre mani per migliorare il livello di benessere e salute complessiva”.
In Italia però la pillola non è utilizzata tantissimo, solo il 16,2% delle donne italiane utilizzano questo metodo anticoncezionale. Il professore De Leo continua: “I numeri ci dicono che, in un contesto di diffidenza riguardo agli estroprogestinici, quando le donne ne provano in prima persona i vantaggi tendono a continuarli e ad utilizzarli. Siamo convinti che alla radice dei pregiudizi vi sia una scarsa conoscenza che talvolta anche gli stessi medici contribuiscono ad alimentare. L’obiettivo della SIC e di questo congresso, dal titolo ‘Una scelta terapeutica e contraccettiva nelle varie età della donna’ è migliorare il livello di consapevolezza sulle opzioni oggi disponibili e sull’importanza di un counselling personalizzato sulle singole esigenze”.
Gli esperti dicono che è molto importante il passa-parola tra amiche e familiari sull’uso della pillola. Infatti, nelle parole del professore Primiero: “Spesso il parere di una compagna di scuola o una collega è determinante, la scelta dell’anticoncezionale è infatti in genere autonoma, solo il 15% la delega al ginecologo. Il rapporto con il medico, in questa sfera così intima ma così importante per la salute della donna va però recuperato. Basti pensare che appena il 27% delle non utilizzatrici ha approfondito i suoi dubbi o pregiudizi con uno specialista. Ma la scelta giusta significa più benessere nell’immediato, protezione da gravidanze indesiderate, cura e salvaguardia dell’apparato riproduttivo nel lungo periodo”.
Sembra quindi che ci sono solo benefici nell’utilizzo della pillola concezionale. Forse questi dati serviranno ad incentivare l’uso di questo metodo contraccettivo che per le italiane risulta ancora uno sconosciuto.
Lazzaro Langellotti