Si è conclusa ieri a New York la Terza sessione di Rifinanziamento del Fondo Globale, presieduta dal Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-Moon, che ha fatto il punto sui risultati raggiunti.
Grazie ai programmi, sostenuti dal Fondo Globale per la lotta contro tre delle malattie più pericolose dei nostri tempi, sono state salvate 5,7 milioni di vite dal flagello dell’Aids, cui si aggiungono i trattamenti sanitari distribuiti a 7 milioni di malati di tubercolosi e 122 milioni di insetticidi contro la malaria.
Tuttavia, nonostante la cifra raggiunta dai paesi donatori sia considerevole, ammontando a 11,7 miliardi di dollari, non basta ancora. Sono necessari infatti 17 miliardi per portare avanti i programmi contro Aids, malaria e tubercolosi.
Al termine della conferenza, tuttavia, Ban Ki-moon ha espresso soddisfazione sui risultati raggiunti, invitando “i governi a continuare a stringere la cinghia“. “È un messaggio forte – ha aggiunto il Segretario generale dell’Onu – perché dimostra che i grandi del mondo sono disposti a fare il necessario sino al limite delle proprie possibilità. È uno dei maggiori successi raggiunti nel XXI secolo. Dobbiamo tuttavia continuare a mobilitare le risorse e individuare forme di finanziamento innovative”.
Tra gli esempi positivi citati vi è quello di Nicolas Sarkozy, che ha proposto di incrementare lievemente il prezzo dei biglietti aerei, impiegando la cifra nella lotta contro Aids, malaria e tbc.
Ma l’Italia non è certo tra le teste di serie. Anzi. Il nostro paese infatti è l’unico a non aver ancora versato al Fondo Globale le quote per il 2009, e chiaramente per il 2010. La somma è pari a 260 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti altri 30 milioni di dollari, promessi dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante il G8 de L’Aquila.
Francesca Mancuso