Che la musica alta nelle orecchie portasse a problemi d’udito era già cosa nota. Ne avevamo già parlato citando una ricerca della Yale University.
Oggi a ribadirlo è Lino Di Rienzo, presidente della Società italiana di endoscopia e radiofrequenze otorinolaringoiatrica, che snocciola alcuni dati: il problema tocca circa 10 milioni di persone nell’Unione europea, con un 5-10% di casi a rischio di perdita dell’udito.
Il volume eccessivo della musica ascoltata a lungo con Mp3 o cellulari – che a volte si somma al rumore esterno – può provocare cali di attenzione e insonnia e può lesionare l’orecchio interno, patologie che stanno diventando sempre più diffuse anche tra adolescenti e bambini.
“L’impiego di auricolari endoaurali in cuffia o via bluetooth – dice Di Rienzo – è in grado di potenziare il danno acustico per la maggiore pressione sonora raggiungibile e portata direttamente vicino alla coclea, una componente dell’orecchio interno”.
Non solo, ma l’eccessivo rumore può avere anche effetti psicologici come stress, nervosismo, tensione, disturbi della comunicazione.
Germana Carillo