Quando si tratta di malattia misteriose viene inevitabilmente in mente il lupus: di cui spesso sappiamo qualcosa (anche se in modo abbastanza confuso) grazie a serie televisive mediche o a sfondo pseudo – scientifico.
Così abbiamo sentito dell’eritema a forma di farfalla oppure del rigetto che il corpo ha verso se stesso, ma ci sfuggono i meccanismi che regolano questa malattia.
Nello specifico che cos’è il Lupus, che già dal nome incute diffidenza e paura?
Il lupus eritematoso sistemico o LES è una malattia cronica infiammatoria autoimmune che può interessare la cute, le articolazioni, i reni e altri organi.
Questo significa che se normalmente il sistema immunitario protegge l’organismo dalle sostanze nocive, questo non succede nel caso delle malattie autoimmuni in cui non riesce a distinguere la differenza tra le sostanze nocive e quelle sane.
Il risultato è una risposta immunitaria che attacca le cellule e i tessuti sani portando ad infiammazioni croniche.
Non è noto cosa lo provochi: sembra che quando per un individuo con una predisposizione genetica esistano delle concause di origine esterna e/o interna (es. esposizione al sole, un’infezione di origine virale o batterica, certi medicinali, un trauma, una ferita, un intervento chirurgico, uno shock psicologico o un periodo di vita stressante) che possono innescarlo.
I sintomi del Lupus variano da persona a persona tanto da essere definito la “malattia dai mille volti”, per la varietà che presenta da caso a caso. Può interessare un organo o un sistema del corpo in un primo momento, mentre altri organi possono essere coinvolti in seguito.
Quasi tutte le persone con LES presentano dolori articolari e la maggior parte sviluppa l’artrite.
In generale i sintomi che possono comparire sono:
- Artrite;
- Fatica;
- Febbre;
- Generale disagio o malessere;
- Dolore e gonfiore;
- Dolori muscolari;
- Nausea e vomito;
- Versamenti pleurici;
- Pleurite (causa dolore al petto);
- Psicosi;
- Convulsioni;
- Sensibilità alla luce del sole;
- Eruzione cutanea (un rash “a farfalla” sul viso compare su circa la metà di quelli con LES. L’eruzione cutanea peggiora quando esposta alla luce del sole e può anche essere diffusa);
- Gonfiore delle ghiandole;
- Dolore addominale;
- Disturbi del sangue, tra cui i coaguli;
- Sangue nelle urine;
- Tosse con sangue;
- Dita che cambiano colore alla pressione o al freddo;
- Perdita di capelli;
- Piaghe alla bocca;
- Epistassi;
- Intorpidimento e formicolio;
- Macchie rosse sulla pelle;
- Colore della pelle irregolare;
- Difficoltà a deglutire;
- Disturbi visivi.
Per diagnosticare il LES vengono eseguiti in genere test anticorpali, analisi del sangue per verificare il basso livello di globuli bianchi, emoglobina o piastrine, radiografia del torace che mostra pleurite o pericardite, biopsia renale e analisi delle urine per mostrare sangue o proteine nelle urine.
Quindi il LES è facilmente diagnosticabile. I farmaci non servono a guarire dalla malattia, ma consentono di controllarne o bloccarne il decorso, anche se al prezzo di effetti collaterali consistenti. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono usati per trattare l’artrite e la pleurite. Creme corticosteroidi sono usate per trattare le eruzioni cutanee. Un farmaco anti-malaria chiamato idrossiclorochina e corticosteroidi a basso dosaggio sono a volte utilizzati per i sintomi della pelle e l’artrite.
Nei casi più gravi si utilizzano anche farmaci immunosoppressori che i impediscono la moltiplicazione linfociti B. Data la molteplicità dei sintomi della malattia si utilizzano anche altri farmaci.
In Italia sono affette da Lupus più di 60.000 persone. I soggetti più a rischio sono le donne tra i 13 e i 55 anni di età. Le donne con lupus eritematoso sistemico che rimangono incinte sono spesso in grado di portare a termine la gravidanza in modo sicuro e partorire neonati sani, se la malattia non è grave.
Utile supporto per i malati e per chiunque voglia approfondire tali tematiche può consultare il sito del Gruppo Italiano Sle.
Manuela Marino