L’Agenzia Europea dei Medicinali ha deciso di approvare il primo vaccino contro la meningite B. Il nuovo vaccino contro la meningite B, nonché l’unico esistente al momento in proposito, è stato ritenuto come un valido metodo di prevenzione della malattia. Sono ora in discussione le relative modalità di commercializzazione.
Il vaccino contro la meningite B verrà utilizzato per l’immunizzazione attiva di soggetti di età pari o superiore a 2 mesi contro il meningococco B, ritenuto responsabile della maggioranza dei casi di meningite in Europa e nel mondo. La possibilità di utilizzare il vaccino, denominato Bexsero, è stata dichiarata valida e attuabile da parte dell’Unione Europea.
Le modalità di commercializzazione del vaccino verranno stabilite nel corso dei prossimi 3 mesi. La creazione del vaccino è stata ultimata a seguito di 20 anni di ricerche condotte a Siena da parte della casa farmaceutica Novartis (mentre in precedenza si era parlato di un vaccino sperimentale australiano). La meningite B, insieme alla C, rappresenta la malattia causata da meningococco che in Europa colpisce maggiormente. Nel mondo, ad essere colpita da meningite, è una persona al minuto.
Si tratta di un dato che potrebbe essere decisamente migliorato grazie all’impiego del nuovo vaccino. Secondo quanto dichiarato da parte di Susanna Esposito, presidente della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica, il periodo di maggior rischio per quanto riguarda la possibilità di contrarre la meningite è la prima infanzia, fino ai 5 anni. Anche la prima adolescenza e la giovinezza sarebbero periodi a rischio, per via dei numerosi contatti sociali.
Il maggior pericolo riguarderebbe i bambini nei primi mesi di vita, il cui sistema immunitario necessita ancora di rafforzarsi. L’incidenza più elevata dei casi di meningite B riguarderebbe proprio i primi mesi di vita dei bambini, con un picco che viene registrato a 7 mesi. Al vaccino si potranno sottoporre sia adulti che neonati, a partire dai due mesi di vita in poi.
Marta Albè