Presto l’Olanda non sarà più il “paradiso della cannabis“: per Amsterdam, l’ “erba” in commercio non è più una droga leggera, ma una droga pesante, al pari della cocaina, ecstasy ed eroina.
Dopo la riduzione del numero delle licenze dei Coffee shop e la chiusura di molte case chiuse, il ministro dell’economia Maxime Verhagen annuncia il divieto di vendita della cannabis “forte”, cioè con un tasso di di THC (tetraidrocannabinolo, il “principio attivo” della marijuana) superiore al 15%.
Si tratta della cosiddetta “skunk”, diventata troppo pericolosa per la salute rispetto all'”erba” di 20 o 30 anni fa. Per questo non può più essere classificata come droga “leggera”. Il giro di vite scatterà a partire da marzo-aprile del 201, ma i residenti del Paese dei tulipani restano comunque tutelati: potranno usufruire di un “weed pass”, letteralmente un “permesso per l’erba”, una sorta di membership card che consentirà loro di continuare ad acquistare nei coffee shop.
Ecco quindi materializzarsi l’ultimo passo del processo di inversione dalle politiche di tolleranza dei paesi Bassi, in atto da quando la guida politica è passata in mano alla coalizione di destra. E mentre molti cittadini olandesi, convinti che ciò possa far abbassare il tasso di criminalità nel Paese, gioiscono, i commercianti lo fanno un po’ meno. I proprietari dei coffee shop, nella figura di Marc Josemans, dell’associazione nazionale coffee shop, credono che “criminalizzare la marijuana indurrebbe di certo la diffusione di prodotti illegali non controllati, e questo arrecherebbe un vero rischio per i consumatori. Accogliamo volentieri migliori criteri sul controllo della qualità, ma con questa norma ci stanno imponendo una cosa che non possiamo controllare“.
Secondo l’Amsterdam Tourism & Convention Boards, poi, l’applicazione di questa legge causerebbe un duro colpo al turismo della città. Perché, tra tedeschi, francesi, italiani e belgi, sono circa 4 milioni le persone che ogni anno passano il confine appositamente per comprare legalmente delle droghe in questa parte dei Paesi Bassi.
Ma, tra sostenitori e scettici, il bando al “turismo della droga” sembra essere oramai un dato di fatto. Presto dovremo dire addio definitivamente all’immagine della capitale europea come “La Mecca” della marijuana, come la città più tollerante del mondo.
Roberta Ragni