Omega 3, gli acidi grassi considerati essenziali per il funzionamento del nostro organismo giocherebbero un importante ruolo nel regalarci alcuni anni di vita in più, se consumati nella giusta quantità in età avanzata. A confermare gli effetti benefici degli omega 3 è un nuovo studio condotto presso l’Università di Harvard.
Da parte dell’esperto Dariush Mozaffarian sono stati valutati gli effetti dell’assunzione di omega 3 nella popolazione anziana a partire dal monitoraggio dei livelli ematici di omega 3 in 2700 persone dai 65 anni di età in poi, per un periodo della durata di 16 anni. I risultati dello studio sono stati pubblicati tra le pagine della rivista scientifica Annals of Internal Medicine.
Il consumo di acidi grassi omega 3 è stato associato ad una riduzione del rischio di morte, con particolare riferimento al rischio cardiovascolare. L’obiettivo dello studio consisteva nel comprendere l’associazione tra i livelli di acidi grassi polinsaturi nel sangue ed il rischio di mortalità in individui sani, in età anziana, che non facessero ricorso ad integratori degli stessi.
Le conclusioni dello studio indicano come livelli più elevati di omega 3 presenti nel angine siano correlati ad una riduzione del rischio di morte, con particolare riferimento alle patologie cardiovascolari. Lo studio ha incontrato alcune limitazioni per quanto riguarda le oscillazioni della presenza di omega 3 nel sangue degli individui sottoposti a controlli.
Secondo quanto dichiarato da parte degli esperti, l’importanza di introdurre omega 3 nella nostra alimentazione al fine di proteggere la salute del cuore non dovrebbe essere sottovalutata. L’attenzione degli esperti si è rivolta in particolare all’acido eicosapentaenoico (EPA), utile per la riduzione del rischio di attacchi cardiaci, ed all’acido docosapentaenoico (DPA), con funzione protettiva nei confronti dell’ictus.
Come integrare omega 3 ed acidi grassi polinsaturi benefici nella nostra alimentazione? Al contrario di ciò che comunemente si crede, essi non sono contenuti soltanto nel pesce, ma anche in alimenti vegetali come i semi di lino, l’olio di lino, i semi di sesamo, la soia e le noci. Secondo uno studio recente, l’assunzione degli omega 3 da parte del nostro organismo risulta più efficiente se avviene a partire da alimenti vegetali. L’olio di lino, che ne rappresenta la fonte più ricca, può essere consumato nella quantità di due cucchiaini al giorno, per garantire il proprio fabbisogno di acido alfa-linoleico (ALA), il capostipite degli acidi grassi omega 3.
Marta Albè
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