Nella continua lotta contro l’inevitabile processo di invecchiamento che interessa il nostro organismo nel corso del tempo la scienza non accetta di arrendersi. Gli esperti sembrano aver individuato l’accoppiata vincente per contrastare il decadimento del tono muscolare. Essa sarebbe costituita dagli omega3 e dall’esercizio fisico.
Gli omega3 sono contenuti in alta concentrazione nell’olio di pesce, ma anche nell’olio di semi di lino, nei semi di lino stessi e nelle noci. Secondo gli esperti, la loro efficace funzione anti-invecchiamento nei confronti dei tessuti muscolari sarebbe accresciuta dall’attuazione costante di esercizio fisico che possa contribuire a rinforzare l’apparato muscolare, in modo che esso non perda il proprio tono troppo precocemente.
Un team di scienziati dell’Università di Aberdeen ha sottolineato come per rallentare il processo di invecchiamento fisico sia fondamentale accompagnare ad allenamento regolare l’assunzione di alimenti contenenti acidi grassi omega3, denominati anche come acidi grassi essenziali. Pare che abbinando esercizi adeguati ad una dieta ricca di alimenti contenenti omega3, o assumendo integratori degli stessi, si possano ottenere risultati sorprendenti, anche su di una muscolatura non più propriamente giovane.
I primi dati ottenuti al riguardo dovranno trovare conferma attraverso l’attuazione di un ampio studio che verrà condotto all’interno del Musculoskeletal Research Programme. Fino ad ora sembra comunque già risultato evidente come l’abbinamento tra esercizio fisico ed omega3 possa raddoppiare il tasso di miglioramento muscolare nelle persone anziane.
Un gruppo di 60 anziani verrà tenuto sotto controllo nel corso di 18 settimane, un periodo durante il quale lo svolgimento di adeguata attività fisica verrà accompagnato da una dieta che preveda un’assunzione adeguata di omega3, anche tramite il ricorso ad integratori. Verranno in seguito presi in considerazione i cambiamenti di volume e di consistenza della massa muscolare. Gli omega3, con le loro spiccate proprietà anti-ossidanti, potranno diventare in futuro la base di nuovi farmaci atti a contrastare l’invecchiamento.
Marta Albè