L’ora della nostra morte potrebbe essere già scritta nei nostri geni. A rivelarlo è un gruppo di scienziati che si occupano di studiare le mutazioni genetiche e il ciclo cicardiano dell’organismo, i quali hanno identificato una variante in grado di determinare l’orario della giornata in cui una persona potrebbe avere le maggiori possibilità di morire.
I risultati dello studio, condotto da parte degli esperti del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, è stato pubblicato sul numero di novembre della rivista Annals of Neurology. I ricercatori hanno deciso di prendere in considerazione un campione composto da 1200 adulti di età superiore ai 65 anni.
Gli esperti si sono occupati di analizzare il loro ciclo del sonno ed hanno individuato una variante genetica comune a molti, relativa al gene denominato come di Periodo 1. I soggetti portatori di tale variante più comune avrebbero la tendenza a svegliarsi molto prima rispetto a coloro che presentano la variante genetica considerata meno comune.
Dalle abitudini legate al nostro risveglio, i ricercatori hanno tratto alcune conclusioni legate all’ora della morte. L’ora del decesso di chi si sveglia normalmente presto, si collocherà molto probabilmente prima delle 11 del mattino. Al contrario, chi solitamente tende a dormire di più e a svegliarsi più tardi, morirà probabilmente attorno alle ore 18.
Secondo le dichiarazioni rilasciate da parte di Andrew Lin, che si è occupato di coordinare lo studio statunitense, l’orologio biologico interno regola molti aspetti della biologia e del comportamento umano e ha anche un importante effetto sui tempi delle crisi che sopraggiungono in maniera acuta, come l’ictus o l’infarto, e che possono essere la causa di una morte improvvisa. I risultati dello studio potrebbero aiutare i medici a comprendere quali siano gli orari della giornata in cui monitorare maggiormente i pazienti gravi e più a rischio di decesso.
Marta Albè