Postini di tutto il mondo, che vedete in giro sempre più bimbi che vi somigliano, questa notizia è per voi! Ringraziate i neuro scienziati di Berkeley, che nonostante vivano in California, a poche miglia dal mare, hanno trovato la passione per indagare sui vostri ormoni impazziti!
È proprio da un’equipe della rinomata università americana, infatti, che arriva la prima notizia confortante di questo 2010 in materia di contraccezione: dopo l’ultima rivoluzione di cui vi abbiamo parlato, Klaira, arriva un’altra interessante novità, quella dell’ormone GnIH e del suo ruolo inibitorio del concepimento, un ruolo ancora tutto da studiare, ma comunque da considerare, visti i tanti possibili scenari che potrà aprire già in tempi brevissimi.
L’esistenza di questo ormone era stata identificata, in realtà, già 10 anni fa negli uccelli e nelle zebre; la novità è che anche il nostro cervello umano non ne è privo, ma lo produce regolarmente e il suo effetto va a confliggere con quello di un altro ormone, la gonadotropina, che a sua volta rilascia l’ormone GnRH, il quale presidia la riproduzione: più nello specifico, regola la maturazione e il mantenimento delle funzioni delle ovaie o dei testicoli.
È dunque quasi immediato pensare che oltre al primo, più scontato, utilizzo come contraccettivo naturale, l’ormone GnIH potrà avere importanti applicazioni anche nella regolazione della pubertà precoce e soprattutto nella cura del cancro, dato che gli ormoni riproduttivi, contro cui agisce, spesso promuovono la crescita delle cellule tumorali, specie nel caso dei cosiddetti tumori ormone-sensibili.
Lo studio, pubblicato su Plos One, non si fermerà di certo qui: è solo il punto di partenza di uno studio ancora lungo, ma che a breve potrebbe farci dire addio a quei tanto utili quanto fastidiosi sistemi cui siamo soliti ricorrere… menomale che esistono i ricercatori!
Marina Piconese