Come funzionano le cellule ossee? E come salvare le ossa dalla osteoporosi?
Una risposta arriva dallo studio condotto dall’Università de L’Aquila in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e pubblicato su Nature Communications, il cui scopo è stato quello di capire come alcuni fattori importanti per le cellule ossee lavorassero in maniera coordinata per permettere al tessuto di funzionare normalmente e come questi fossero alterati in una serie di patologie che coinvolgono lo scheletro.
È noto da tempo che ad avere un ruolo fondamentale nelle malattie infiammatorie dei bambini è la molecola nota come IL-6. Ebbene, ora i ricercatori italiani hanno dimostrato che la IL-6 non lavora da sola, “ma lo fa insieme ad una molecola importante per la funzione delle cellule ossee che si chiama c-Src, e lo fa in modo molto complesso, con l’intervento di almeno un’altra molecola nota come IGFBP5“, spiega Anna Maria Teti, coordinatrice del lavoro.
“L’aspetto forse più interessante è che se inibiamo nel topo la proteina c-Src, l’osso ritorna normale anche se l’IL-6 rimane eleva“, aggiunge Fabrizio De Benedetti Responsabile della Reumatologia del Bambino Gesù. Importante perché è in corso la sperimentazione di farmaci sia contro l’eccesso di IL-6 sia contro la proteina c-Src.
In un futuro potrebbero essere utilizzati anche nell’uomo?
Germana Carillo