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Parkinson: scongiurato se si mangiano i frutti di bosco

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Frutti di bosco contro il Parkinson. È la nuova entusiasmante scoperta della Harvard School of Public Health di Boston, USA, diretta dal dottor Xiang Gao.

Gli studiosi hanno tenuto sotto controllo 49.281 uomini e 80.336 donne dai 20 ai 22 anni, sottoponendo loro dei questionari che analizzavano la quantità di flavonoidi (composti antiossidanti) assunti con un’alimentazione basata su diversi alimenti antiossidanti come il tè, i frutti di bosco, le mele, il vino rosso, le arance e il succo di arance. Poi è stata messa in relazione la quantità di flavonoidi con il rischio di sviluppare il Parkinson.

A osservazione ultimata, 805 volontari hanno contratto la malattia e tra i maschi non malati si è notato che chi assumeva livelli alti di flavonoidi correva un rischio di Parkinson inferiore del 40% rispetto a chi ne aveva consumati di meno. Nelle donne, invece, pare che più che i flavonoidi siano le antocianine (una sottoclasse di flavonoidi che, per esempio, isi trovano n maggior quantità nelle bacche) ad avere effetto positivo.

Queste sostanze hanno ridotto il rischio di Parkinson sia nelle donne che negli uomini.

Conclude il dottor Gao: “Questo è il primo studio che analizza negli esseri umani l’associazione tra consumo di flavonoidi e rischio Parkinson. La ricerca suggerisce un effetto neuroprotettivo delle antocianine. E se il risultato sarà confermato, i flavonoidi potranno essere considerati un modo sano e naturale per evitare il Parkinson”.

La ricerca sarà presentata alla 63° riunione annuale dell’American Academy of Neurology, che si terrà ad Honolulu dal 9 al 16 aprile.

Germana Carillo

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania