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Parkinson: quando i videogiochi fanno bene

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Un telecomando in mano ai nostri nonnini affetti da Parkison, ma, per carità, che non sia quello del televisore! Se volete che il vostro caro colpito da questo grave morbo abbia dei miglioramenti psicofisici sfidatelo con i videogiochi.

Niente joypad questa volta, ma giochi sportivi da fare con un telecomando, appunto, che rileva i movimenti del braccio e sposta il simpatico personaggino sullo schermo.

Tennis, baseball o bowling, dopo aver fatto giocare i malati per 3 ore a settimana per circa un mese, i terapisti della Medical College di Augusta, in Georgia, hanno notato miglioramenti nei pazienti.

I benefici di questi videogames sono simili in un certo senso a quelli ben noti del classico esercizio fisico, con la differenza che meno impegnativi e si può giocare in casa senza grosse difficoltà.

I risultati sono miglioramenti delle prestazioni dei malati di Parkinson in una serie di test fisici, come ad esempio la possibilità di alzarsi e camminare per brevi tratti.

I partecipanti agli esperimenti, inoltre, hanno avuto un forte impulso per la loro salute mentale: circa tre pazienti su quattro hanno mostrato almeno un 10% di miglioramento su un modello standard di valutazione per la depressione.

L’effetto potrebbe essere spiegato dai cambiamenti dei livelli di dopamina nella chimica del cervello. Il Parkinson è causato proprio dalla mancanza della sostanza chimica e, tanto i videogiochi quanto l’esercizio, hanno dimostrato di aumentarne i livelli.

Su, allora. Tutti a giocare!

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania